Pubblicato il: 25/01/2017 alle 16:01
Ancora malumori tra i dipendenti ATO che si sono riuniti oggi in assemblea presso i locali di via S. D’Acquisto; due gli argomenti che sono stati trattati nel corso dell’Assemblea: problematica riguardante i rapporti di lavoro di circa trenta dipendenti, tra operatori e autisti, a tempo determinato e procedure per il passaggio dei dipendenti dall’ATO Ambiente cl 1 in liquidazione alla nuova SRR presieduta dal Sindaco di Mussomeli Giuseppe Catania.
Michele Ferro della CGIL, Manuel Bonaffini della ALICONFSAL e Andrea Morreale della UIL sottolineano come tale problema che continua ad essere sottovalutato dai Sindaci rischia, invece, di esplodere in tutta la sua drammaticità; le famiglie dei lavoratori continuano a vivere l’angoscia di non sapere se avranno ancora la possibilità di provvedere ai bisogni delle loro famiglie e saldare i debiti contratti a causa del gravissimo ritardo nel passaggio alla nuova Società, con il rischio concreto di non vedersi riconosciuto il diritto all’assunzione nella nuova SRR come, invece, sancito dall’ultima ordinanza voluta dal Governatore Crocetta – Ord. Pres. n° 27/RIF/2016.
Michele Ferro della CGIL, Andrea Morreale della UIL e Manuel Bonaffini della ALICONFSAL, nonostante il CDA della SRR non si sia ancora attivato in merito, hanno iniziato il colloquio con il Commissario Vella per procedere finalmente alla necessaria fase di concertazione sindacale per attuare il passaggio dei dipendenti.
Risultano assenti, sebbene regolarmente convocati, il Presidente della SRR Caltanissetta provincia Nord, Dott. Catania Giuseppe; i Sindaci dei comuni soci della SRR stessa ed il Commissario Regionale Dott. Enrico Vella.
I sindacati si rammaricano per l’assenza dei vertici della Società, i quali con la loro assenza continuano a generare dubbi sulla loro reale volontà di mettere fine a questa triste e vergognosa vicenda che vede decine di lavoratori sull’orlo della depressione a causa della decisione dei vertici della SRR di non decidere sulle loro sorti;Â tornano, quindi, a chiedere il rispetto delle regole, così come volute dal Governo Crocetta ed in particolare affermano con forza che, consumato il passaggio dell’approvazione della dotazione organica con la presa d’atto – nota del 06/09/2016, prot. n° 5293/GAB – non sussiste più alcun motivo ostativo riguardo l’obbligo di ottemperare alle disposizioni in materia di personale di cui alla l.r. n. 9/2010 e, dunque, alla messa in ordinario della Società, definendo quanto necessario per il definitivo passaggio dei dipendenti e la messa in funzione della SRR, in ossequio a quanto prescritto dalla L. R. n° 9/2010, all’accordo quadro sottoscritto con le OO.SS. il 06/08/2013 e succ. integr., nonché alle Ordinanze Presidenziali, evitando i notevoli danni, anche economici, per la collettività tutta, che sta causando il continuo procrastinare dell’attuazione del nuovo modello di gestione integrata dei rifiuti, fortemente voluto dal Governo Regionale.
Viene rammentato, poi, che i Commissari straordinari rivestono un importantissimo ruolo di vigilanza e di intervento sussidiario, avendo l’onere di sostituirsi ai Presidenti delle SRR in caso di perdurante inerzia da parte di questi ultimi, il cui protrarsi finisce col pregiudicare il passaggio al regime ordinario.
Dopo una lunga ed accesissima discussione tra i dipendenti, alla presenza delle tre sigle sindacali CGIL, ALI CONFSAL e UIL, le quali hanno fortemente insistito affinché non fosse dispersa la professionalità che gli operatori hanno acquisito nel corso degli anni in cui hanno prestato servizio per conto dell’ATO Ambiente CL 1 S.p.A. e, nello stesso tempo, si desse loro la sicurezza lavorativa che meritano puntualizzando, tra le altre cose, che i lavoratori di cui si discute trovano tutela nella L. R. 9/2010 e nello stesso accordo quadro del 06/08/2013, si è arrivati alla decisione di proclamare, al più presto, lo stato di agitazione, richiedere un ulteriore incontro al Prefetto di Caltanissetta, alla presenza dei Sindaci Soci della SRR, nel più breve tempo possibile, affinché ciascuno si assuma le proprie responsabilità alla presenza di una figura istituzionale che faccia da garante.