Si chiama shockwave la metodica innovativa che ha consentito all’equipe di Emodinamica dell’ospedale Sant’Elia, formata dai medici Giovanni Longo, Alberto Chisari e Manuela Creaco, di eseguire i primi due interventi di rivascolarizzazione miocardica su pazienti non trattabili mediante la procedura standard di angioplastica coronarica. La nuova metodica, eseguita per la prima volta a Caltanissetta, sfrutta le onde d’urto. Si tratta di un palloncino particolare che, introdotto nella coronaria, per via percutanea, come nelle procedure standard, viene collegato a una macchina che invia degli elettroimpulsi in grado di frantumare il calcio. A quel punto è possibile dilatare la coronaria e posare lo stent in modo da ristabilire una normale vascolarizzazione. I due interventi sono stati eseguiti su due pazienti, uno di 60 e l’altro di 70 anni, che erano risultati non operabili dai cardiochirurghi per ragioni diverse.
“Entrambi i pazienti si presentavano in condizioni critiche per quanto riguarda la loro stabilità emodinamica – spiega il cardiologo emodinamista Alberto Chisari – in particolare il primo paziente presentava un vaso completamente occluso, mentre il secondo presentava un restringimento quasi occlusivo di quello che è il vaso principale del cuore che permette una funzionalità di oltre l’80 per cento del miocardio. Entrambi gli interventi sono stati particolarmente complessi dal punto di vista tecnico ma in entrambi i casi siamo riusciti a trattarli con ottimo risultato finale. Il primo paziente presentava un vaso completamente occluso, ed era già stato fatto un tentativo infruttuoso di rivascolarizzazione di tipo percutaneo. Quando si è presentato alla nostra osservazione l’utilizzo di questa tecnologia innovativa, che è lo schockwave, questa litotrissia endocoronarica, ci ha permesso di ricanalizzare l’arteria trattandola con successo. E’ stato distrutto tutto il calcio e impianti degli stent con un ottimo risultato finale, cosa che non era stata possibile in passato. Ad oggi il paziente sta molto bene e non ha avuto più recidive. Per quanto riguarda il secondo caso, sempre grazie allo schockwave, è stato possibile allargare un vaso severamente calcifico che era già stato trattato in maniera inefficace con rivascolarizzazione chirurgica. Sono state posizionate due endoprotesi con un ottimo risultato finale. Il paziente è stato dimesso in ottime condizioni generali e adesso potrà affrontare un delicato intervento di chirurgia addominale”.
L’arrivo della nuova metodica si inserisce nell’ottica del potenziamento del reparto come sottolineato dal cardiologo ed emodinamista Giovanni Longo. “Questa unità operativa oggi è fondamentale per il territorio nisseno – afferma Longo – e per le aree limitrofe, quindi la provincia di Enna e parte del territorio di Agrigento e Palermo, perché la presenza dell’elisoccorso ci permette di erogare i nostri servizi a una popolazione molto vasta. L’acquisto da parte dell’azienda di questo device, che consente di affrontare procedure molto più complesse, altrimenti non risolvibili, costituisce uno strumento in più all’interno della nostra unità operativa che rafforza quello che è l’impegno da parte della direzione generale e sanitaria dell’azienda nel supportarci. Un ulteriore acquisto, nei giorni passati, ha riguardato un poligrafo che è un macchinario fondamentale per la nostra attività che consente di valutare in maniera istantanea i parametri vitali dei pazienti sottoposti a intervento di cardiologia interventistica. Questo nuovo acquisto ci permette di poter usufruire delle due sale angiografiche in maniera completa e senza più riserve. Da tempo, infatti, soffrivamo di problemi legati alla mancanza di questo device per noi fondamentale e con questo arrivo siamo sicuri che riusciremo ad aumentare le nostre prestazioni in termini di numero ma anche di poter garantire la massima qualità ai nostri pazienti. Ringrazio anche il primario facente funzioni del reparto di Cardiologia, Felice Rindone, che supporta ogni singola azione di questa unità operativa semplice di Emodinamica coordinando in maniera ottimale i servizi di Cardiologia e di Utic, strettamente connessi con l’unità di Emodinamica, e gli infermieri per la grande professionalità”.