Pubblicato il: 29/01/2024 alle 20:46
“Se i medici avessero applicato in tempo il sondino nasogastrico, Antonella Geraldi non sarebbe morta”. Questa la conclusione alla quale sono arrivati i professori Giuseppe Ragazzi, Pietro Rinella e Emiliano Maresi, nella loro relazione medico legale sulla morte della nissena Antonella Geraldi. A nominarli gli avvocati Salvatore e Antonino Falzone, che assistono i figli, la sorella, i cognati e la suocera della donna deceduta all'ospedale Sant'Elia, il 6 gennaio dello scorso anno, durante un intervento chirurgico all'addome. Oggi i due avvocati, proprio sulla base di questa consulenza medico legale hanno presentato richiesta di opposizione all'archiviazione da parte della Procura.
“Il sondino – si legge nella richiesta di opposizone – avrebbe impedito quel reflusso di materiale gastrico acido all’interno dei polmoni che è all’origine della catena di eventi consequenziali che è costata la vita alla paziente: polmonite, emorragia polmonare, distress respiratorio, arresto cardiocircolatorio”. Antonella Geraldi alcuni mesi prima era stata sottoposta al trattamento di mini by pass gastrico per il trattamento dell'obesità. E questo, secondo i medici legali, avrebbe dovuto far prevedere eventuali complicanze.
“Alle 3:37 del 5 gennaio 2023 la signora Geraldi – continuano i due avvocati – giunge all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta in preda a nausea e atroci dolori addominali. La diagnosi di occlusione o sub occlusione intestinale è elementare (a maggior ragione che la paziente riferisce fin da subito di essere stata sottoposta nei mesi precedenti a un intervento chirurgico di mini bypass gastrico). La terapia medica? “Infusione di liquidi, aspirazione nasogastrica e catetere urinario per monitorare la diuresi”: questo impone la più basilare pratica clinica; ma così non avviene”
Secondo i medici legali nominati dagli avvocati dei familiari la causa della morte della signora Geraldi non sarebbe per nulla controversa: “Polmonite da aspirazione o, più precisamente – scrivono – una polmonite chimica ab ingestis da succo gastrico (abbondantemente presente trattandosi di paziente occluso) refluito
nell’albero respiratorio. Ciò ha determinato una sindrome da distress respiratorio acuto cui fa seguito un arresto cardiocircolatorio” Affermano i consulenti della Procura che “secondo la letteratura medica la
polmonite da aspirazione risulta maggiormente correlata quale complicanza successiva a interventi di mini bypass gastrico” e che “tale polmonite può progredire in grave danno polmonare acuto o nella sindrome da distress respiratorio acuto”.