Pubblicato il: 12/02/2020 alle 08:19
La Corte di Appello di Caltanissetta, presieduta dal giudice Giuseppe Melisenda Giambertoni, ha assolto dall'accusa di associazione mafiosa il nisseno Antonino Ferraro, difeso dall'avvocato Sergio Iacona. Si chiude così una lunga e tormentata vicenda durata oltre dieci anni. La Corte di Appello, decidendo in seguito all'annullamento da parte della Cassazione della precedente Sentenza di condanna a sette anni di carcere, ha proceduto a risentire i collaboratori di giustizia su cui si fondava l'accusa, sostenuta dal sostituto procuratore generale Antonino Patti. In particolare ad accusare Ferraro erano stati i collaboratori Carmelo Barbieri, Alberto Ferrauto e Agesilao Mirisola, i quali sostevevano che lo stesso abbia messo a disposizione della famiglia mafiosa di Caltanissetta degli appartamenti per fare delle riunioni nelle quali si discuteva delle attività estorsive da mettere in atto .La difesa ha sostenuto la scarsa valenza dimostrativa degli episodi narrati, peraltro non riscontrati da altri elementi processuali ed anzi smentiti da altri testi. Così come ha sostenuto che tali accuse non fossero confermate da altri collaboratori di maggior spessore. La Corte ha accolto le argomentazioni difensive assolvendo con formula ampiamente liberatoria Antonino Ferraro.