Pubblicato il: 11/02/2025 alle 15:51
Il gip di Caltanissetta David Salvucci, così come richiesto dalla pm Chiara Benfante, ha archiviato la denuncia a carico della direttrice di Seguo News Rita Cinardi, accusata del reato di diffamazione da parte dell'editore del Fatto Nisseno Michele Spena. Quest'ultimo aveva denunciato la giornalista Rita Cinardi, difesa dall'avvocato Massimiliano Bellini, per il reato di diffamazione e in particolare per tre post su facebook. Nel primo caso si trattava di un post del 19 febbraio 2023 nel quale la direttrice di Seguo News aveva postato due articoli, uno della propria testata e uno del Fatto Nisseno, scrivendo che quest'ultimo aveva copiato senza riportare la fonte. Nella propria querela l'editore del Fatto Nisseno aveva riferito di aver preso il pezzo dall'agenzia Ital Press ma poiché quest'ultima non era stata menzionata come fonte, e visto che l'articolo era comunque postato in un orario successivo al suo, la direttrice di Seguo News era stata indotta a pensare che avesse copiato dal proprio articolo. Tra l'altro durante l'interrogatorio la direttrice di Seguo News, così come specificato dalla pm nella richiesta di archiviazione, ha portato come prova diverse notizie e fotografie prese senza autorizzazione da parte del Fatto Nisseno da Seguo News e senza citare la fonte. Nel secondo post la direttrice di Seguo News, in merito alla pubblicazione di un articolo del Fatto Nisseno in cui veniva pubblicato il volto del cadavere di Aldo Naro, medico ucciso alla discoteca Goa di Palermo, mentre si trovava sul tavolo dell'obitorio aveva fatto notare come il riportare una foto con un cadavere fosse quantomeno inopportuno, richiamando i colleghi all'osservanza del codice deontologico. Il fatto peraltro aveva suscitato l'indignazione generale di moltissimi lettori che erano rimasti impressionati dalla foto del cadavere, tanto che successivamente Il Fatto Nisseno rimosse la prima foto per sostituirla con un'altra in cui si vedeva la sola foto del collo. Nel terzo caso invece la direttrice ha dimostrato come un suo post non fosse riferito al Fatto Nisseno, né tantomeno a Michele Spena, ma ad un altro soggetto che condivideva nel proprio gruppo le sue agenzie per l'Ansa. Inoltre la direttrice di Seguo News, sempre in fase di interrogatorio ha dimostrato che in realtà sarebbe stata lei diffamata in un'occasione quando l'editore del Fatto Nisseno, scrivendo ad un esponente politico, l'aveva appellata come una “b… che mortifica i valori di destra” e con altri nomignoli a sfondo sessuale. Fatto che la direttrice di Seguo News aveva comunque deciso di non denunciare. La pm Chiara Benfante ha chiesto l'archiviazione per tutti e tre i capi di accusa dando sostanzialmente ragione alla direttrice di Seguo News Rita Cinardi. Richiesta che il gip ha accolto specificando che nei primi due casi il fatto non costituisce reato e nel terzo caso il fatto non sussiste.