Pubblicato il: 30/07/2014 alle 08:58
Assolto per omicidio, ma lui però è morto e non ha potuto riscuotere l'indennizzo da quasi 300mila euro che gli spettava per aver trascorso ingiustamente 1.228 giorni – più di tre anni e mezzo – agli arresti domiciliari. La storia arriva dal Palazzo di Giustizia di Caltanissetta e in particolare dalla Corte d'appello che ha riconosciuto un risarcimento per ingiusta detenzione ai familiari di Salvatore Tusa, cognato del capomafia provinciale Piddu Madonia, e che era stato tirato in ballo per avere deliberato l'omicidio di Ciccio Iannì, il mafioso dipendente della Provincia regionale freddato negli anni '90 a Pian del Lago.
Tusa – morto ormai quattro anni fa – uscì assolto dai processi di primo e secondo grado – l'ultimo processo d'appello risale al 13 marzo 2009 – e ad avanzare l'istanza di riconoscimento di una somma riparatoria per la carcerazione subita ingiustamente, furono la vedova e i figli che nel procedimento sono stati assistiti dall'avvocato Antonio Impellizzeri.