Pubblicato il: 18/11/2014 alle 16:23
E’ Catania il capoluogo di provincia siciliano con il parco circolante di autovetture più vecchio. Infatti a Catania il 69,5% delle auto circolanti ha otto anni o più. In questa speciale graduatoria a Catania seguono Caltanissetta (con il 63,3% di auto con otto anni o più) e Trapani (61,8%). Invece il capoluogo di provincia siciliano con il parco circolante più giovane è Siracusa, dove solo il 58,3% delle auto circolanti ha otto anni o più. Solo leggermente peggiore rispetto a Siracusa, il dato registrato a Palermo (60%). Questi dati derivano da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla mobilità sostenibile Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) su dati Istat.
Nei primi dieci posti, poi, vi sono solo capoluoghi di provincia meridionali. Per trovare il primo comune che non sia nel sud Italia bisogna arrivare al 22° posto, con Rieti. Al contrario, come era prevedibile, la graduatoria dei primi dieci comuni capoluogo di provincia con il parco circolante di autovetture più giovane è composta solo da città del nord-centro Italia. Nei primi tre posti vi sono Aosta, Trento e Bolzano. Il fatto che il parco circolante sia sensibilmente più giovane nei comuni capoluogo di provincia del nord Italia rispetto a quelli del sud Italia è solo l’ennesimo indicatore che conferma le profonde differenze che separano l’economia del nord Italia da quella del sud.
Infatti è dall’andamento economico che dipende il tasso di ricambio del parco circolante di autovetture: dove si hanno più risorse a disposizione, e cioè nel nord Italia, il ricambio è più frequente ed il parco circolante è più giovane. Questa non è una situazione che potrà cambiare in tempi brevi; resta però il fatto che un parco circolante più vecchio ha importanti conseguenze negative sulla sicurezza della circolazione ed ha anche un impatto ambientale particolarmente elevato, dal momento che le auto più vecchie hanno livelli di emissioni di sostanze nocive più elevati rispetto a quelle più giovani.
Ci sono, però, alcuni dispositivi che consentono, in tempi brevi, di migliorare l’impatto ambientale dei veicoli più vecchi, assicurando al contempo la massima sicurezza ed anche garantendo un risparmio nei costi di gestione dei veicoli. Tra questi dispositivi sono da segnalare i pneumatici ricostruiti, che costano meno di quelli nuovi, sono ugualmente sicuri (perché sono sottoposti alle stesse prove prima di essere messi sul mercato) e consentono di rinviare l’esigenza di smaltimento dei pneumatici usati che possono essere ricostruiti, con evidenti effetti positivi per l’ambiente.