Avrebbe contattato i soccorsi dicendo che un bambino era caduto. In realtà ad investirlo, accidentalmente, era stato lui. E subito dopo si è dileguato. Denunciato un 23enne nisseno per fuga in caso di incidente con lesioni alle persone. E' stato grazie all'acume dei poliziotti della sezione Volanti, intervenuti sul posto, che domenica pomeriggio si è fatta luce su una vicenda che poteva, diversamente passare in sordina, visto che i genitori del bimbo sono pakistani e non conoscendo una parola di italiano non sarebbero stati in grado di spiegare che il bimbo in realtà era stato arrotato dall'auto in corsa. Questi i fatti: il conducente di una Fiat Punto, il 23enne, stava percorrendo viale Amedeo quando, giunto all'intersezione con via Stazzone, ha eseguito una manovra di svolta a destra per scendere, appunto, per via Stazzone. Dal senso opposto di marcia, sula lato sinistro della carreggiata, proveniva una donna con i suoi due figli minori, uno dei quali, il bimbo pakistano di tre anni, si è staccato ed è stato investito accidentalmente dal conducente della Fiat Punto. Il bimbo travolto dall’auto è rimasto incastrato con il capo nel passaruota posteriore destro dell’autovettura. Alle urla disperate della madre il conducente del mezzo, un nisseno 23enne, ha arrestato immediatamente l’auto. In seguito su richiesta della donna il 23enne con il proprio cellulare ha chiamato il 118 che è giunto poco dopo sul posto, soccorrendo il minore e trasportandolo all’ospedale Sant’Elia. L’equipaggio di una volante è intervenuta sul luogo dell’incidente, a seguito di segnalazione pervenuta al 113 da parte dei sanitari dell’ospedale, costatando che il conducente del veicolo si era allontanato. Da accertamenti eseguiti attraverso il numero di telefono che aveva chiamato il 118 i poliziotti, sono risaliti al 23enne che è stato condotto in questura e, dopo gli accertamenti di rito, denunciato in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica per il reato del codice della strada: fuga in caso d’incidente con lesioni alle persone. Il mezzo è stato sottoposto a sequestro e la patente di guida ritirata. In ospedale un immigrato ha fatto da interprete e così i poliziotti hanno potuto ascoltare la versione dei genitori che diversamente non avrebbero potuto raccontare l'accaduto.