Pubblicato il: 23/01/2024 alle 10:05
Il Reparto Carabinieri Tutela Agroalimentare di Messina ha eseguito un Decreto emesso dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Caltanissetta su richiesta della Procura Europea – Ufficio dei Procuratori Europei delegati per Sicilia e Calabria con sede in Palermo – che ha disposto il sequestro preventivo di denaro e disponibilità finanziarie o, anche per equivalente, di altri beni o utilità di proprietà dell’indagato per 161 mila euro, profitto di reato commesso dall’imprenditore agricolo operante a Santa Caterina Villarmosa, in provincia di Caltanissetta, e di 79 titoli di pagamento (c.d. diritti all’aiuto) del valore complessivo di 9.359,85 euro.
Le investigazioni, svolte dal Reparto Specializzato dell’Arma, storicamente impegnato a tutela degli interessi del consumatore e delle naturali dinamiche economico-finanziarie del mercato agricolo, hanno consentito di accertare la truffa aggravata finalizzata al conseguimento illecito di rilevanti contributi pubblici destinati al comparto agricolo ed erogati dall’AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura).
La condotta fraudolenta si è sviluppata attraverso la presentazione di istanze volte ad ottenere contributi dell'Unione Europea (FEAGA e FEARS) nelle quali l’imprenditore agricolo ha dichiarato in conduzione circa 64 ettari di terreni di cui non aveva alcuna legittima disponibilità, in quanto derivanti da un falso contratto di affitto che coinvolgeva parenti, alcuni dei quali erano ignari dell’esistenza dell’atto.
L’operazione testimonia il lavoro dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare impegnati su tutto il territorio nazionale nella lotta alle frodi in danno ai bilanci dello Stato e dell’Unione Europea. Essa rappresenta, inoltre, l’esito dell’efficace azione di contrasto posta in essere dalla Procura Europea, mediante una incisiva ed efficace azione di coordinamento delle indagini che ha portato all’adozione del provvedimento volto sia ad impedire la prosecuzione dell’attività delittuosa che a consentire il recupero delle indebite somme percepite dall’indagato in spregio alle normative ed a discapito dei numerosi imprenditori onesti.