Condannati in appello al pagamento di una multa di 300 euro ciascuno, e al risarcimento della porte offesa, la consigliera comunale, di recente candidata alle elezioni regionali Adriana Ricotta, 54 anni, e il fratello Carlo, 50 anni. I due – i fatti risalgono all'inizio del 2014 – difesi dagli avvocati Walter Tesauro e Massimo Dell'Utri, avevano preso in affitto un locale per l'apertura di un esercizio commerciale, da una professionista nissena che, difesa dall'avvocato Giovanni Di Giovanni, si era costituita parte civile. L'accusa contestata ad entrambi gli imputati è quella di esercizio arbitrario delle proprie ragioni. I due imputati, stando a quanto emerso dal processo e indicato poi dai giudici della Corte d’appello nella motivazione della sentenza, avevano fatto eseguire alcuni lavori nel locale per migliorarlo e svolgere al meglio la loro attività. Una volta cessata l'attività commerciale però sempre i due imputati, al fine di esercitare un preteso diritto, avrebbero fatto valere le loro ragioni non rivolgendosi ad un giudice ma rimuovendo infissi, parquet e alcuni pannelli dal soffitto rendendo del tutto inservibile il locale. L'accusa di esercizio arbitrario delle proprie ragioni ha retto in primo grado con la condanna inflitta ai fratelli Ricotta dal giudice monocratico Simone Petralia e poi è stata confermata dalla seconda sezione penale della Corte d’appello nissena (presidente Andreina Occhipinti, consiglieri Nadia Marina La Rana e Alessandra Giunta). Adesso i due avvocati Walter Tesauro e Massimo Dell'Utri sono pronti a fare ricorso in Cassazione.