Pubblicato il: 07/09/2017 alle 09:12
Avrebbe dichiarato una residenza anagrafica diversa da quella in cui realmente risiedeva e per questo sarà processato a breve per il reato di “falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico”. Ad incastrare il dipendente del Comune di Caltanissetta R.G. di 55 anni, la ex moglie anche lei nissena la quale, ormai da 8 anni, era costretta a versare il mantenimento in favore dello stesso che, a quanto pare, nel frattempo si era trasferito nella casa della nuova compagna. A documentare gli spostamenti dell'impiegato un detective privato incaricato proprio dalla ex moglie. L’impiegato secondo l'accusa aveva dichiarato il falso al fine di conservare il diritto ad essere mantenuto dalla ex moglie, diritto al mantenimento che sarebbe decaduto nell’ipotesi avesse dichiarato l’effettiva residenza anagrafica nell’abitazione della compagna presso cui realmente risiederebbe. La Procura della Repubblica di Caltanissetta aveva disposto, dunque, il rinvio a giudizio a seguito di formulazione dell’imputazione coatta dell’uomo difeso dall’avvocato Giuseppe Panepinto. Il tribunale di Caltanissetta, con sentenza emessa in data 29 novembre 2018, ha però assolto con formula piena il dipendente comunale perché il fatto non sussiste.