Pubblicato il: 12/07/2014 alle 06:20
Due anni e quattro mesi di reclusione, più un risarcimento da 40mila euro. Esce colpevole dal processo l'avvocato agrigentino Giuseppe Arnone, che il giudice monocratico di Caltanissetta Antonella Leone ha condannato per i reati di calunnia e diffamazione ai danni del magistrato Sara Marino, oggi in servizio a Termini Imerese e costituitasi parte civile con l'avvocato Emanuele Limuti. Il magistrato era diventato bersaglio delle critiche di Arnone, che l'attaccava con un esposto alla Procura ed al Tribunale di Agrigento nonché con il libro “Magistrati, avvocati e mascalzoni”.
Arnone (difeso dall'avvocato Giuseppe Dacquì) ha commentato con una nota la sentenza di condanna. “Ho appreso la assurda sentenza di condanna emessa nei miei confronti. Ritengo che si è in presenza di un pessimo modi di amministrare giustizia, frutto, probabilmente, di oggettivi condizionamenti che nascono da sentimenti da casta giudiziaria. Come è avvenuto assai spesso nella mia vita sono certo che questa sentenza verrà ribaltata in appello ed in Cassazione.
“L’opinione pubblica – prosegue Arnone – deve sapere che io oggi vengo condannato per aver scritto un atto d’appello con cui ho impugnato la sentenza che assolveva due soggetti che avevano fatto ingiustamente condannare un disabile. Il mio atto d’Appello veniva, lo scorso anno, pienamente accolto dalla Corte d’Appello di Palermo e il 12 dicembre di quest’anno pure confermato nella sua giustezza dalla Corte di Cassazione. Oggi, quell’atto di Appello vittorioso, viene incredibilmente giudicato come calunnioso nei confronti del Giudice che aveva sbagliato la sentenza di primo grado mandando assolti i soggetti poi condannati, grazie a me, in Appello ed in Cassazione. Per quanto mi riguarda non mi lascio intimidire da simili eventi e continuerò la mia battaglia, da avvocato e da politico, affinchè in questo Paese esista una Giustizia per come vuole la Costituzione e non la casta di alcuni potenti”.