Pian pianino anche Caltanissetta sta risvegliandosi dall’incubo pandemia. E’ stato un periodo estremamente duro per tutti, non ultimo anche per il mondo dello sport.
Blocco dei campionati in tutte le discipline, rinvio delle principali manifestazioni nazionali ed internazionali, sino ai giochi olimpici previsti a luglio a Tokyo; siamo rimasti orfani di ciò che, per passione o diletto, accompagna buona parte del nostro tempo libero. Ma nella pratica sportiva esiste un infinito mondo, un po’ sommerso, di persone che fanno dello sport un compagno di vita quasi quotidiano.
C'è chi poi non necessita di luci della ribalta, ma ha solo bisogno soltanto di un paio di scarpette chiodate di una pista di Atletica Leggera o addirittura di una strada.
E’ così anche a Caltanissetta che non deve disconoscere il rilievo che le deriva dall’aver dato i natali ad atleti che, pur praticando sport “minori”, la fanno emergere a livelli nazionali ed internazionali.
E’ il caso di Michele Palermo, ingegnere nisseno, tesserato con il Track Club Caltanissetta. Si è avviato all’atletica leggera sin dai tempi in cui,poco più che ragazzino sotto la guida del Prof. Liborio Giunta, esistevano in città pochi e come sempre mal ridotti impianti dove praticarla, dedicandosi ad una di quelle specialità che risulta tanto affascinante per i competenti, quanto dura e tecnica:
“corsa ad ostacoli”.
Eppure Michele Palermo è da anni ai vertici delle graduatorie italiane master nei 400hs, laureandosi
campione italiano master 45 nel 2015 a Cassino, e detiene i primati regionali master 50nei200 hs (29.81) e nei 400 hs (1:03.06). Nella stagione 2019 ha conquistato la medaglia d’argento nei 400hs ai
Campionati Italiani Master svoltisi a Campi Bisenzio (FI), il settimo posto, sempre nei 400hs, ai Campionati Europei Master disputatisi a Venezia, ed è stato una delle punte di diamante della rappresentativa siciliana al Trofeo delle Regioni Master svoltosi a Treviso.
Michele è l’emblema, sotto questo aspetto, di quanto il lavoro, l’abnegazione, l’amore e la passione possano far superare ogni ostacolo. Sia quello degli affanni fisici, che nell’atletica sono sempre dietro l’angolo, sia quello esogeno della disponibilità degli impianti. Caltanissetta potrebbe in tal senso essere all’avanguardia, ospitando un numero di impianti sportivi degno di una città continentale: lo Stadio Palmintelli, la piscina di Via Rochester, il PalaCarelli, il PalaCannizzaro, il PalaMilan e,dulcis in fundo,lo Stadio Marco Tomaselli di C.da Pian del Lago.Tutti impianti che farebbero pensare ad una città regina dello sport in genere, e dunque anche di quelle discipline minori che chiedono semplicemente la possibilità di essere praticate ad ogni livello, dal settore giovanile ai master, che chiedono solo di avere, se non la medesima dignità degli sport “ricchi. Se ci fosse giù dal podio un giornalista ad intervistare Michele Palermo chiedendogli di esprimere un desiderio, lui risponderebbe, nel suo piccolo ed a bassa voce, insieme a tutti gli atleti che con lui si dedicano alla regina degli sport con lo stesso trasporto e la stessa passione, che non desidererebbe titoli di giornali o riconoscimenti pubblici, ma poter coltivare il suo sport fruendo di un impianto dove ci sia una pista, degna di questo nome e che ,nel contempo, possa ospitare in sicurezza l’attività del settore giovanile, unica certezza per il futuro dell’Atletica della nostra città. Ci auguriamo che il lockdown abbia consentito un po’ a tutti, chi più chi meno ed a tutti i livelli, di accompagnare le proprie giornate ragionando più serenamente su ciò che è, e su ciò che potrebbe migliorare la realtà nostra e dell’ambiente in cui viviamo. Auspichiamo che la “rigenerazione” della nostra città coinvolga anche il mondo dello sport, dando l’opportunità ai nostri figli di poter essere novelli Michele Palermo, campioni… ma non più solo figli di un Dio minore.