Pubblicato il: 20/03/2025 alle 12:30
Sono dieci gli indagati nell’indagine della Guardia di Finanza nell’inchiesta della procura di Caltanissetta coordinata dal procuratore capo Salvatore De Luca sulla gestione dell’emergenza idrica nel centro Sicilia. Per Caltaqua il legale rappresentante Antonio Gavira Sanchez e il direttore generale Andrea Gallè, oltre ad Antonino Butera (responsabile della depurazione), Massimo Chiarelli (dell’ufficio tecnico) e Alessandro Orlando (responsabile amministrativo). Per l’Ati, invece, sono indagati il presidente Massimiliano Conti (sindaco di Niscemi), il direttore generale Antonino Collura, il responsabile tecnico Mario Denaro e il responsabile amministrativo Sergio Scarciotta. Indagato a piede libero anche il presidente della società spagnola Aqualia, Alejandro Aboumrad Gonzales. I reati contestati, a vario titolo, sono Frode nelle pubbliche forniture e inquinamento ambientale. A preoccupare i cittadini di Caltanissetta dopo le notizie di ieri è la possibilità che dai rubinetti possa essere stata erogata acqua inquinata. Nel 2023 infatti una relazione dell’Arpa aveva certificato l’inquinamento ambientale causato da diversi impianti di depurazione. Nell’annotazione si attestava che tra i mesi di settembre e ottobre 2022 a seguito di alcuni controlli, nei depuratori della provincia nissena si riscontravano nella quasi totalità dei casi, livelli di agenti inquinanti (tra cui azoto ammoniacale ed escheria coli) che portavano a pensare che i reflui urbani finissero nella rete con minimi effetti di depurazione. Sulla frode delle forniture pubbliche i pm si starebbero concentrando su un’ipotesi di “malafede contrattuale” da parte di Caltaqua nell’adempimento di quanto previsto dal contratto di affidamento idrico integrato della provincia di Caltanissetta che è stato sottoscritto nel 2006 e della successiva Convenzione di Gestione che regola i rapporti tra l’Ati e il gestore idrico.