Pubblicato il: 05/01/2023 alle 16:10
La dottoressa Carmela Ricotta, responsabile del reparto di Nefrologia dell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta, è la nuova presidente della sezione nissena dell'Associazione Italiana Donne Medico. Resterà in carica per il prossimo triennio affiancata dalla vicepresidente Nunziata Giannone, medico di medicina generale; la dottoressa Vittoria Curto, in qualità di segretaria, anche lei medico di medicina generale; la dottoressa Daniela Fiorino, responsabile del reparto di Talassemia, dell'ospedale SantElia, in qualità di tesoriera; e la dottoressa Francesca Lombardo, medico di medicina generale in pensione, eletta consigliera.
Carmela Ricotta (nella foto al centro con alcune componenti dell'associazione), 49 anni, di Serradifalco, sposata e madre di due figli, è responsabile del reparto di Nefrologia dell'ospedale Sant'Elia e del Cal Dialisi di Mussomeli. Per alcuni anni è stata presidente della Fidapa di Serradifalco. Durante la sua presidenza (2013-2015) venne promosso un convegno per sensibilizzare sul problema dello stalking e venne istituito il "Premio Donna". Oggi è arrivato il nuovo prestigioso incarico. L'Associazione Italiana Donne Medico, oggi società sientifica italiana riconosciuta dal Ministero della Salute, è stata costituita a Salsomaggiore Terme nel 1921, fa parte del Medical Women's International Association, è presente su tutto il territorio nazionale e nella nostra Regione in tutte le province. A Caltanissetta è stata costiuita vent'anni fa e ha visto l'avvicendarsi di ben tre presidenti in carica per due mandati consecutivi: la dottoressa Luigia Giglia, presidente fondatrice, la dottoressa Anna Maria Oliva e la dottoressa Gabriella Noris Modica a cui è subentrata la dottoressa Carmela Ricotta.
"Lo scopo dell'associazione – spiega la nuova presidente – è promuovere un approccio interdisciplinare tra le diverse aree mediche che tenga conto anche delle differenze derivanti dal genere, per garantire l'appropriatezza della ricerca, della prevenzione, della diagnosi e della cura; promuovere gli approcci interdisciplinari tra aree mediche e aree di altre discipline scientifiche per lo sviluppo di ricerche che, come indica l'Organizzazione Mondiale della Sanità, studino il Genere come determinante di salute, e approfondiscano gli effetti sulla salute delle disuguaglianze e differenze di genere, per lo sviluppo di approcci diversificati ed efficaci per le donne e gli uomini; promuovere e divulgare la conoscenza e sostenere la ricerca in medicina in riferimento alla medicina di genere, tesa ad incrementare le conoscenze che caratterizzano le differenze di salute tra gli uomini e le donne in tutte le discipline medico chirurgiche; promuovere e divulgare le conoscenze in medicina in tutti i settori che si occupano della salute della donna (prevenzione, diagnosi, terapie mediche, chirurgiche terapie palliative e riabilitative e quant'altro possa essere determinante per la realizzazione degli obiettivi di salute delle donne) e infine promuovere quei valori etici ai più elevati livelli standard per assicurare l'equità di genere in ambito lavorativo evitando ogni forma di discriminazione".