Pubblicato il: 11/05/2016 alle 15:02
Ergastolo per Stefano Di Francesco, il 65enne di Riesi accusato di aver ucciso nel 2012 il figlio Piero, di 31 anni. La sentenza e' stata emessa dalla Corte d'Assise di Caltanissetta. L'imputato, fini' in carcere il 10 luglio del 2014, con l'accusa di avere ammazzato il figlio per poi bruciare il suo corpo dentro una Mercedes abbandonata dopo averlo tramortito. Il delitto risale al 9 gennaio del 2012. Pare che fra i due vi fossero dei contrasti sulla gestione dell'azienda di bonifiche ambientali. La Corte, presieduta da Mario Amato, ha cosi' accolto la richiesta di condanna avanzata dal Pm Roberto Condorelli. Le indagini furono condotte dai carabinieri del Reparto Territoriale di Gela e coordinate dalla procura di Caltanissetta. Decisiva, per gli inquirenti, sarebbe stata una intercettazione captata sulla tomba della vittima in cui il padre – durante un pianto liberatorio – avrebbe confessato il delitto. “Cricchietto, beddu mia… to pa' chi ti fici!”, furono le parole intercettate dalla microspia piazzata sulla lapide del giovane imprenditore. Un impianto contestato dai difensori dell'imputato, gli avvocati Michele Micalizzi e Giampiero Russo, che appelleranno la sentenza dopo aver letto le motivazioni. Contro l’imputato si sono costituiti la moglie Lina Di Patti (assistita dall’avvocato Margherita Genco), il secondogenito Eugenio Di Francesco (difeso dall’avvocato Danilo Tipo) e la vedova dell’imprenditore, Giusy Marotta (assistita dall’avvocato Walter Tesauro).