Pubblicato il: 29/04/2022 alle 07:23
Il reparto di Ortopedia dell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta è quinto in tutta Italia, e primo in Sicilia, tra le unità operative che hanno eseguito più di 150 interventi in un anno, entro 48 ore, su pazienti over 65 con frattura di femore. Il risultato dell'Unità operativa diretta da Massimo Siracusa è sorprendente se si pensa alla carenza di organico dei medici, soltanto cinque in un'unità che dovrebbe contarne nove. E nonostante questo il reparto dell'ospedale nisseno si piazza poco dopo il policlinico Gemelli di Roma, arrivato quarto. In testa l'ospedale Di Venere di Bari, l'Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano e l'ospedale Carlo Urbani di Jesi. "Un risultato che – tiene a precisare il primario Siracusa – sarebbe stato impossibile realizzare senza il lavoro di squadra e i colleghi che operano con me in reparto, i medici Giovanni Alongi, Anna Arancio, Antonio Bugea e Michele Palumbo".
La classifica è stata pubblicata dalla Otodi (Ortopedici Traumatologi Ospedalieri d'Italia), presieduta dal professore Vincenzo Caiaffa. Nella classifica rientrano i soli ospedali che hanno eseguito oltre 150 interventi su fratture di femore in un anno, e tra questi sono state ulteriormente valutate quelle unità operative che li hanno realizzati in 48 ore, quel lasso di tempo massimo stabilito dalle linee guida che garantisce migliori postumi in termini di funzionalità motoria e sopravvivenza. Il reparto di Ortopedia del Sant’Elia ha raggiunto il 93%.
“Parliamo di pazienti complessi sul piano delle comorbilità – spiega il primario Massimo Siracusa – e quindi il risultato non è encomiabile soltanto sul piano dei numeri ma anche sulla capacità di gestire il paziente dal punto di vista medico e assistenziale con risultati eccellenti. E’ un risultato di squadra e, per questo oltre ai medici ringrazio gli infermieri e tutto il personale. Un risultato frutto, oltre che della grande professionalità, anche di sacrifici enormi sul piano strettamente umano e familiare di ciascuno dei medici di cui sono orgoglioso di essere il primario. Il numero di ricoveri per questa patologia, in ragione dell’avanzare dell’età legata ai progressi della medicina, è aumentato costantemente. Il nostro reparto è considerato unità operativa di riferimento per i territori limitrofi perché i pazienti spesso arrivano da altri ospedali per le loro patologie generali. Questi per me sono i primi anni da direttore dell’Unità Operativa Complessa di Ortopedia e per quanto mi riguarda questo risultato non è un punto di arrivo ma un punto di partenza sul quale costruire un’ortopedia forte e capace di garantire salute alla nostra popolazione con i migliori risultati in termini umani e qualitativi. All’interno del reparto ci occupiamo di chirurgia traumatologica (compresi i traumi di bacino), chirurgia protesica di spalla, ginocchio e anca, chirurgia artroscopica e chirurgia mininvasiva. E’ chiaro che i pazienti traumatizzati per mission del nostro ospedale, che è un hub traumatologico, sono la priorità”. Ma c’è un altro obiettivo eccellente raggiunto dal reparto guidato da Siracusa che il medico ortopedico tiene a sottolineare. “Nella chirurgia protesica otteniamo ottimi risultati in termini di recupero funzionale e di minimizzazione delle complicanze, quali ad esempio infezioni, patologie tromboemboliche e fallimenti di impianto”.