Pubblicato il: 20/09/2014 alle 17:12
Da tempo si respira un clima pesante a Caltanissetta. Un altro caso di cronaca nera accende i riflettori sul rapporto sempre più teso tra i nisseni e la popolazione straniera. Alcuni giorni fa la sberla di un ghanese ad una ragazza che passeggiava in via Leone XIII. Ora il pestaggio di un immigrato. Sì perché sono verosimilmente giovani del posto gli autori di una violenta aggressione notturna che ha mandato in ospedale con la testa rotta e una mano fratturata un cittadino di nazionalità afgana. Obiettivo del commando di teppisti era derubare il giovane ventenne che alla fine si è ritrovato con il volto fracassato e senza portafoglio. Secondo quanto raccontato dal giovane, appena ventenne, immigrato, dimorante nel capoluogo, l’inaudito pestaggio si sarebbe verificato nei dintorni della villa Cordova dove stava camminando, intorno all’una di notte tra venerdì e sabato per raggiungere la sua abitazione. Ad un certo punto, sempre secondo la testimonianza dell’afgano, alcuni giovani che – secondo la testimonianza della vittima – erano italiani si sono avvicinati a lui spintonandolo, intimandogli di consegnare il portafoglio innescando poi la furibonda aggressione. Il gruppetto però non si è fermato ai calci e ai pugni visto che sulla testa del giovane immigrato è arrivato anche un colpo di bottiglia che gli ha causato un profondo squarcio al cuoio capelluto. Rimasto a terra esanime il ventenne afghano ha cercato di chiamare aiuto e quando qualcuno si è accorto di lui è stato allertato il 118. Arrivato al pronto soccorso del Sant’Elia il ragazzo è stato suturato con diversi punti e sottoposto agli esami diagnostici dai quali è emerso un trauma cranico e la frattura della mano. I medici lo hanno dichiarato guaribile in un mese. Il ragazzo, sentito dalla Polizia, non avrebbe indicato però se gli aggressori si sono allontanati a piedi o in automobile.