Pubblicato il: 03/12/2018 alle 17:57
Snam, attraverso la controllata Snam4Mobility, ha acquistato, per un valore di circa 2 milioni di euro, il 100% di Enersi Sicilia Srl, società proprietaria del titolo autorizzativo per lo sviluppo di un’infrastruttura di produzione di biometano da Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani (FORSU) nella provincia di Caltanissetta.
L’acquisizione consentirà a Snam di realizzare il suo primo impianto di biometano che sarà in grado di gestire 36.000 tonnellate all’anno di rifiuti urbani fornendo ai comuni limitrofi una soluzione totalmente rinnovabile al problema dello smaltimento.
L’impianto sarà realizzato facendo leva sulle competenze manageriali e il know-how della controllata IES Biogas, che ne seguirà lo sviluppo e la costruzione.
“Questa acquisizione – commenta l’amministratore delegato di Snam Marco Alverà – è un ulteriore passo di Snam nell’energia rinnovabile, a conferma del nostro impegno nello sviluppo dei nuovi business della transizione energetica e del nostro ruolo di acceleratore della filiera italiana del biometano. Il biometano può dare un contributo essenziale alla riduzione di anidride carbonica, in Italia e non solo, e alla gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti in un’ottica di economia circolare”.
Snam4Mobility è la società attraverso la quale Snam sta sviluppando le infrastrutture di rifornimento per veicoli a gas naturale compresso (Cng) e gas naturale liquefatto (Lng). Il crescente interesse del mercato nei confronti della mobilità sostenibile a metano e del biometano dimostra le grandi potenzialità degli utilizzi alternativi del gas.
Il biometano è una fonte di energia rinnovabile derivata dal processo di purificazione del biogas ottenuto dalla valorizzazione di prodotti e sottoprodotti della filiera agricola e agroindustriale e dalla frazione organica dei rifiuti urbani. Il biometano può essere immesso nell'infrastruttura di trasporto del gas naturale.
Uno studio commissionato a Ecofys dal consorzio europeo Gas for Climate (che comprende Snam e altre otto tra aziende e associazioni) ha stimato che la produzione e l’utilizzo di biometano e altri gas rinnovabili nelle infrastrutture esistenti consentirebbe all’Europa di centrare gli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi risparmiando circa 140 miliardi di euro l’anno entro il 2050.