Pubblicato il: 29/03/2017 alle 22:02
Dopo 27 anni si ritrovano gli Agenti di Custodia che prestavano servizio presso la Casa Circondariale di Caltanissetta.
Gli ex Agenti di Custodia che prestarono servizio nel carcere nisseno dal 1982 fino al 31.12.1990, si sono dati appuntamento presso un noto Agriturismo di Caltanissetta per un pranzo conviviale. Un successo strepitoso: tanti partecipanti, molti dei quali provenienti da diverse parti della Sicilia.
Tanta emozione tra i partecipanti nel rivedere vecchi compagni con i quali avevano condiviso il servizio in tempi sicuramente difficili per le carceri italiane; tutti i partecipanti sono stati accomunati da un entusiasmo incredibile e contagioso, caratterizzato da allegria e spensieratezza.
Altrettanto numerose sono state le signore presenti, moglie dei partecipanti, parte attiva sia nell’occasione che, come tante di loro ricordavano, soprattutto durante la vita lavorativa, accomunate dalle ansie, stress e bisogni dei propri mariti nell’assolvimento del loro dovere.
Il merito della perfetta riuscita va sicuramente a tutti, che con tenacia sono andati alla ricerca di tanti colleghi sparsi per la Sicilia sia attraverso i social che con una sorta di “tamtam” tra ricordi e conoscenzecondividendo la voglia di volersi incontrare.
Questo gruppo, tra i più mobilitati per la riforma del Corpo del 1991, – dice Rosario Di Prima -, sono stati testimoni del “passaggio” da Agenti di Custodia al Corpo di Polizia Penitenziaria.
Continua Di Prima, organizzatore dell’evento assieme a Luigi Miccichè e Nino Zicari “Non possiamo non pensare ai Cari vecchi Agenti di Custodia, come silenziosi servitori dello Stato per i quali proviamo affetto e gratitudine per i sacrifici personali e familiari che hanno dovuto affrontare negli anni difficili della loro carriera. Gli Agenti di Custodia,sottoposti ad uno stress psicofisico non indifferente, vivevano una condizione di continua ed incessante frustrazione sia in servizio che fuori per una vita sociale quasi inesistente, un magro stipendio e con la valigia sempre pronta per raggiungere la destinazione che gli veniva assegnata di tanto in tanto”.
Insomma, quella degli Agenti di Custodia, in quegli anni fu una vita difficile fatta di ore interminabili di lavoro e di poche soddisfazioni. Fedeli servitori dello Stato, mal pagati e senza certezzadei diritti, seppero, comunque, pur essendo abbandonati dalle istituzioni per anni, arginare la tracotanza mafiosa e terroristica, pagando un tributo di sangue altissimo che fa onore al Corpo degli Agenti di Custodia del quale, tutti ne sono fieri di averne fatto parte.