Pubblicato il: 10/09/2014 alle 09:58
Altri posti di lavoro in bilico a Caltanissetta. Stavolta sono sul piede di guerra le guardie giurate della Ksm, società che garantisce la vigilanza in importanti presidi come il Palazzo di Giustizia di Caltanissetta, la cosiddetta Procurina di piazza Iacono e la Procura dei Minori. Da due mesi, i dipendenti della Ksm del bacino di Caltanissetta, Enna e Agrigento non percepiscono lo stipendio e denunciano di non ottenere risposte dalla sede di Palermo, e temono di rimanere a spasso. Un rischio di perdere il lavoro abbastanza concreto. E ora è scattata la mobilitazione dei lavoratori, che il prossimo 23 settembre incroceranno le braccia ed effettueranno un sit-in di protesta davanti alle Prefetture di ciascun capoluogo.
Michelangelo MazzolaSulla delicata vertenza che si è aperta ha preso posizione Michelangelo Mazzola, segretario generale di Uiltucs per le province di Caltanissetta-Enna-Agrigento, che in un documento contesta l'atteggiamento della società di vigilanza.
“A seguito, delle assemblee tenutesi con le GPG, dipendenti dell’Istituto KSM SpA delle Provincie Caltanissetta Agrigento ed Enna, nelle quali si è discusso delle problematiche legate ai reiterati ritardi nei pagamenti delle retribuzioni e del paventato rischio di perdere posti di lavoro, per la drammatica situazione che sta attraversando il settore, causata da una distorta interpretazione, di certi Istituti di Vigilanza, che con fare arrogante, sfuggono alle regole stabilite dal CCNL di settore, sui cambi di appalto, nonché dalle previsioni dei capitolati di appalto che le committenti, siano esse pubbliche o private, per l’aggiudicazione degli appalti non inseriscono la clausola del rispetto di quanto previsto dalle tabelle emanate dal Ministero delle lavoro, sul costo medio orario dei lavoratori del settore, aggiudicando appalti per importi inferiori al costo orario – denuncia Michelangelo Mazzola -. Inoltre, dopo avere avuto, insieme ad una rappresentanza di lavoratori, un incontro interlocutorio, tenutosi lo scorso 3 Settembre con un delegato della Società, nel corso del quale, è stato richiesto di fissare, se pur in ritardo, una data certa per il pagamento delle retribuzioni, si è appreso, dallo stesso, che non era possibile stabilire per l’Istituto alcuna data, in quanto l’Istituto stesso, non ha certezze sul rientro dell’enorme credito accumulato, nei confronti delle P.A. delle tre Province, che ammonta a più 5 milioni di euro. Tuttavia, attese tutte le argomentazioni, dell’Istituto di Vigilanza, non giustificano i reiterati ritardi per il pagamento delle retribuzioni, ai lavoratori interessati, i quali hanno e prestano la loro opera ordinariamente ed ininterrottamente”.
La Uiltucs denuncia lo stato di crisi finanziaria che da alcuni mesi stanno affrontando i lavoratori, con evidenti ripercussioni sui bilanci familiari: “Essendo tutti con famiglia e per la maggior parte monoreddito, costretti, giornalmente, ad affrontare le spese per recarsi sul posto di lavoro, non essendo più nelle condizioni di poter sostenere tale situazione, hanno impegnato la Scrivente O.S. ad indire stato di agitazione, già proclamato con nota del 5 settembre u.s. ed inviata anche alle Prefetture delle tre Province interessate. Ritenuto che, alla data odierna, la Scrivente O.S. non ha avuto alcun riscontro, sia per quanto richiesto alla Società, nonché per il mancato interessamento delle Prefetture, ha proclamato in data odierna, lo sciopero per il giorno 23 Settembre 2014 per un intero turno di 8 ore. Lo sciopero si articolerà attraverso la totale astensione dell'attività lavorativa, specificando che l’astensione dal lavoro riguarderà anche i turni che iniziano alle ore 22.00 del 22 Settembre 2014 e terminano alle ore 22.00 del giorno 23 Settembre 2014, con il contestuale presidio/sit-in innanzi le Prefetture interessate”.