Pubblicato il: 13/03/2023 alle 08:37
Dopo aver tentato di rimettere il mandato di difensore d’ufficio del boss Matteo Messina Denaro nel processo per le stragi di Capaci e Via D’Amelio in corso davanti alla corte d’assise d’appello di Caltanissetta, l’avvocato Calogero Montante torna a chiedere di poter rinunciare ad assistere il capomafia. Stavolta dietro all’istanza non ci sono motivi di incompatibilità processuale, comunque ritenuti insussistenti dai giudici nisseni, ma una telefonata minatoria ricevuta allo studio di Canicattì. Un anonimo avrebbe detto a Montante: «non vuoi difendere Messina Denaro? Vuoi morire?». L’episodio, che per il penalista sarebbe un motivo valido per non difendere Messina Denaro, è stato denunciato alla Squadra Mobile di Agrigento.
È dall’analisi dei tabulati – concentrandosi sulla fascia delle ore 14 di sabato 11 marzo – che hanno preso il via le indagini della Squadra Mobile di Agrigento sulla telefonata minatoria ricevuta dall’avvocato Calogero Montante di Canicattì. La chiamata è arrivata, alle 14,02, sul telefono cellulare del legale, una utenza che è collegata, in deviazione di chiamata, con quella dello studio legale di Canicattì.