“Posti in auto” e “prestiti in denaro”. Era questo il lessico usato al telefono dagli indagati dell’operazione “Notti Bianche” della Squadra Mobile nissena per riferirsi al quantitativo di cocaina da ordinare. Lessico al quale, ovviamente i clienti si adeguavano e che gli investigatori trovano, così come si legge dall’ordinanza “di una banalità disarmante”. Gli ordini da parte di alcuni clienti fissi erano costanti. Un’attività che consentiva loro di acquistare scooter e cambiare automobili con altre nuove. Nonostante questo due di loro avevano anche chiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza. Un’attività ben retribuita dunque e di cui la madre, e suocera, di due degli indagati era perfettamente consapevole. La donna, che non figura tra gli indagati, era in macchina con i due giovani quando un giorno furono fermati dai poliziotti della Squadra Mobile che trovarono cocaina in auto e marijuana in casa dei due. “Picchì cu fa stu mistiri, u sapi ca po succederi a tutti”, aveva detto la donna al telefono all’altra figlia l’indomani, aggiungendo che non provava vergogna per ciò che aveva fatto e che avrebbe rifatto tranquillamente la stessa cosa.