Erano Vincenzo e Ivan Ferrara, secondo gli investigatori, i capi dell'associazione dedita allo spaccio di cocaina sgominata dalla Squadra Mobile di Caltanissetta con l'arresto, questa mattina, di 10 persone. I due secondo la ricostruzione degli investigatori, avevano individuato in un bar del centro storico la loro centrale dello spaccio. Era lì infatti che, secondo quanto emerso dalle intercettazioni e dalle riprese delle videocamere, trascorrevano buona parte del loro tempo e ricevevano gli spacciatori coordinati dal nipote dei due uomini, Alessio Maickol Abbate. Il titolare del bar tuttavia era totalmente estraneo ai fatti come accertato anche dalle stesse forze dell'ordine.
Gli indagati, secondo quanto emerge dall'ordinanza, avrebbero avuto a loro completa disposizione il bagno del locale per le attività di confezionamento, cessione e consumo della cocaina. Con gli altri presunti membri dell'associazione avrebbero poi fatto cassa comune. Ai debitori che ritardavano a pagare venivano mandati messaggi per invitare a salvare i loro debiti e, in alcuni casi, erano stati organizzati anche dei veri e propri pestaggi. In un caso gli indagati avevano anche discusso dell'opportunità o meno di utilizzare una pistola per il recupero dei crediti. Ma Vincenzo Ferrara rispondeva che non era il caso “pi' un debito”.