Pubblicato il: 05/05/2014 alle 12:20
IN COPERTINA: GIANNI ZONIN, PATRON DELL'OMONIMO GRUPPO VITIVINICOLO
Due condanne per l'imposizione di manodopera alla cantina del Gruppo Zonin di Butera, in provincia di Caltanissetta. Una tesi che ha retto al vaglio del Tribunale di Caltanissetta che oggi ha condannato per estorsione aggravata dal metodo mafioso i riesini Giuseppe Cammarata (figlio del capomafia di Riesi, Pino) e Rosolino Li Vecchi. Parte offesa era il gruppo imprenditoriale veneto, proprietario della cantina vitivinicola “Feudo Principi di Butera”. I giudici hanno inflitto 3 anni a Giuseppe Cammarata e 4 anni e 6 mesi a Rosolino Li Vecchi. Le pene sono state calcolate in continuazione con altre condanne riportate in passato da entrambi per reati di mafia. Secondo la ricostruzione dei magistrati della Dda nissena che avevano chiesto 14 anni per Rosolino Li Vecchi e 9 anni e 6 mesi per Giuseppe Cammarata, la cosca mafiosa di Riesi avrebbe imposto all'impresa Zonin le assunzioni di alcune persone da impiegare come braccianti, in modo da acquisire “prestigio”. Entro novanta giorni il Tribunale depositerà la motivazione della sentenza.