Pubblicato il: 16/12/2018 alle 09:44
La Prima Commissione Consiliare Affari Generali e Regolamenti, composta dai consiglieri Salvatore Licata (Presidente), Oriana Mannella (Vicepresidente) Angelo Failla, Riccardo Rizza, Rita Daniele, Francesco Dolce e Annalisa Petitto, ha fatto proprio il Regolamento per la cura condivisa dei beni comuni, elaborato nel 2014 da una associazione di esperti amministrativisti e sociologi, denominata Labsus, ed il Comune di Bologna, ed oggi adottato da circa 180 Comuni italiani tra cui, oltre Bologna, Torino, Genova, Bari, Verona, Pisa, Varese, Reggio Calabria, Ragusa, Agrigento (moltissimi comuni, come Milano, hanno in corso le procedure per la sua adozione).
Dopo un attento studio del suddetto regolamento, la Prima Commissione ha dato input agli uffici affinchè lo stesso possa essere proposto per la sua adozione al Consiglio comunale.
Il Regolamento per la cura condivisa dei beni comuni non è altro che la traduzione del principio costituzionale della sussidiarietà orizzontale, sancito all’art. 118, ultimo comma, della Costituzione.
Il fulcro del Regolamento è rappresentato da un atto amministrativo semplificato ed elastico, denominato “Patto di Collaborazione” che viene stipulato tra il singolo o un gruppo di cittadini (associazioni o comitati) ed il Comune che abbia già adottato il Regolamento.
Quello che la Prima Commissione propone, mutuando il regolamento in argomento, non ha a che fare con il tormentone della democrazia partecipata ma con quella che è stata definita dal Prof. Arena, presidente di Labsus ed ideatore del regolamento, “amministrazione condivisa”.
Partecipare vuol dire che io partecipo a qualcosa a cui tu mi fai partecipare; con questa visione innovativa ed illuminata, invece, i cittadini condividono risorse e responsabilità con altri cittadini e con l’amministrazione per la cura di beni condivisi.
Quando i cittadini si prendono cura dei beni comuni producono un valore aggiunto straordinario che è il capitale sociale, e tutto ciò produce senso di appartenenza, facilita l’integrazione, crea coesione sociale.
Pensiamo a tante associazioni di volontariato o ai comitati di quartiere che spesso hanno chiesto all’Amministrazione comunale la gestione di villette, di spazi verdi o di locali che sono abbandonati ed in preda all’incuria. Con il regolamento che si propone vengono curati tutti gli aspetti relativi alla collaborazione tra il concedente ed il concessionario, compresa la delicata materia delle assicurazioni dei soggetti coinvolti.
È alla luce di queste considerazioni che ci si augura che la suddetta proposta venga approvata all’unanimità dal Consiglio comunale in modo che il Comune di Caltanissetta si doti di uno strumento importante di cittadinanza attiva.