La squadra che accompagnerà Roberto Gambino alle prossime elezioni si è presentata questa mattina davanti a una tavola imbandita con i prodotti tipici del territorio nisseno. A spiegare la scelta il vicesindaco Grazia Giammusso, unica tra gli assessori confermata dal primo cittadino per la nuova giunta, in caso di vittoria. “Ciascun prodotto su questa tavola – ha detto il vicesindaco Grazia Giammusso – rappresenta quello che abbiamo fatto e quello che vogliamo continuare a fare. Ciascun prodotto rappresenta lo sviluppo a cui puntiamo. Oggi sul tavolo abbiamo il grano che è una nostra eccellenza, il pane che è una delle eccellenze che stiamo cercando di fare conoscere. Per un nisseno comprare il pane è un’ovvietà perché da noi il pane è buono. Ha un gusto e una caratteristica che trovi solo nella nostra città. Mi spiegano i panificatori che ciò che lo rende così buono è l’acqua. Abbiamo il torrone, siamo riusciti ad ottenere il presidio riconosciuto come unico al mondo con i tre ingredienti del nostro territorio: pistacchi, mandorle e miele”.
A prendere per primo la parola è stato il sindaco Roberto Gambino che ha presentato i cinque assessori che ha designato in caso di vittoria alle prossime elezioni. “Da questo comitato – ha detto Gambino – avverrà il coordinamento della campagna elettorale. Noi oggi andiamo a presentare la squadra degli assessori che sono stati designati e per noi è un buon punto di partenza perché abbiamo messo insieme delle persone che fanno parte di tre schieramenti politici più due persone di chiara fama che hanno deciso di aiutare il nostro progetto politico per la città. Abbiamo Grazia Giammusso per la lista Sindaco Gambino, Noemi Passaro per Sud chiama Nord, Giovanni Magrì per il M5S, Fiorella Falci e Sergio Iacona. Da un punto di vista tecnico abbiamo ripulito il Comune. La correttezza dell’azione amministrativa della mia giunta è davanti agli occhi di tutti. Nessuno si è mai occupato di gare d’appalto o di concorsi. Abbiamo solo dato le direttive politiche che poi sono state eseguite dai dirigenti. La squadra che ha governato per 5 anni ha avuto i dirigenti al suo fianco, diversamente un comune non può mai essere governato. Dicono a volte “Gambino è dittatore”. Non è così. Ci sono state decisioni importanti come quelle prese durante la pandemia in cui ho firmato più di 50 ordinanze contingibili e urgenti per tutelare la salute pubblica. In quel periodo abbiamo gestito la macchina comunale per dare la consistenza finanziaria alle famiglie. Questo l’ho raccontato perché non ce lo dobbiamo dimenticare che ci sono stati due anni di pandemia. Noi abbiamo fatto tantissime cose che sono sotto gli occhi di tutti ma ci mancano quei due anni in cui abbiamo dovuto dar da mangiare alle persone. Ma ora dobbiamo ripartire. La nostra città riparte da quello che abbiamo fatto. In questo momento ci sono 5 persone, tre che provengono dai partiti e due esperti che provengono dalla società. Questa è una squadra forte sia da un punto di vista politico che da un punto di vista tecnico. Stiamo dando alla città di Caltanissetta la possibilità di migliorare. Noi in questo momento abbiamo a disposizione le forze migliori della città. Chiedo a tutti voi di aiutarci perché questa città noi la stiamo aiutando e vogliamo continuare su questa direzione. Metteremo a regime ben 140 milioni di euro che questa amministrazione è riuscita a prendere dai finanziamenti e grazie al lavoro degli uffici e grazie al fatto che siamo riusciti ad assumere 72 nuovi dipendenti. Siamo stati bravi, me lo dico da solo”.
“Grazie a tutti per essere venuti numerosi – ha detto Noemi Passaro – perché la politica è fatta dalle persone. Finalmente abbiamo formato la nostra futura giunta. Già conoscevo Grazia e Giovanni e sono particolarmente contenta di sedere accanto a Sergio Iacona e Fiorella Falci che per me sono sempre stati un’istituzione fin da piccolina. Sono sicura che da loro posso sicuramente tanto apprendere. C’è sempre qualcosa da imparare. Noi di obiettivi ne abbiamo tantissimi e abbiamo bisogno delle persone per portarli a termine”.
“Quello di Roberto non è un programma è qualcosa di più – ha detto Giovanni Magrì – e il suo progetto continua a camminare perché ha bisogno di andare verso l'obiettivo. Io non posso fare altro che ringraziare Roberto perché sono lusingato di essere qui. Per un sindaco fare una squadra di assessori non è facile e se sono qui è perché con Roberto, al di là del fatto che a volte ci siamo scontrati anche in maniera aspra, è perché c'è stata sempre l'onestà e la lealtà nel rapporto”.
“Quando Roberto 3 anni fa mi ha proposto di occuparmi dell’Università – ha detto Fiorella Falci – e ha insistito parecchio per riportarmi nella Res pubblica mi ha dato modo di approfondire un tema che è al centro di un progetto di città, perché siamo riusciti a combattere contro una burocrazia che uccide e a raddoppiare i corsi di laurea. Il Comune in questo ha investito massicciamente e penso siamo gli unici ad averlo fatto. Finalmente la cultura nella sua accezione più vasta diventa il motore di un progetto di sviluppo. In questa città ci si è interrogati più o meno retoricamente su quale dovesse essere il modello di sviluppo. Finalmente si pensa a fare di questo patrimonio che abbiamo il centro di un’idea di sviluppo, di una visione. Ora nella politica manca la visione. Tutto al più ci si limita quando va bene a gestire l’esistente. Invece avere una visione significa guardare oltre. Ora il lavoro che ha fatto Roberto Gambino è quello di riuscire a mettere insieme una visione con delle realizzazioni. I famosi 140 milioni di euro che sono già a disposizione della città li dobbiamo sottrarre alla speculazione di quei poteri che non lavorano per il bene dei cittadini”. Fiorella Falci ha poi citato come risultati dell'amministrazione Gambino il parco Rosario Assunto e il primo parco mondiale dello stile di vita mediterraneo. “Concludo dicendo – ha detto Fiorella Falci – che è importante anche il metodo con cui si raggiungono gli obiettivi. Questa è la città del sistema Montante, l'amministrazione Gambino si è costituita parte civile contro quel sistema rappresentando quello che la città non voleva più essere. Altri, in altri schieramenti, hanno usufruito di quel sistema, con incarichi e notevoli parcelle. E infine l'elemento politico che spiega la composizione di questa squadra è il fatto che ognuno di noi rimarrà coerente con la propria visione senza avere bisogno di dire che non si è né di sinistra, né di destra, né di centro. Roberto Gambino è stato il sindaco di tutti e penso che continuerà ad esserlo se gliene diamo la possibilità”.
“Quella della politica è una delle mie passioni – ha detto Sergio Iacona – ma non mi sento un politico integrale perché non è la mia dimensione principale. Voglio soffermarmi su alcuni aspetti partendo dalle osservazioni fatte dalla mia amica Fiorella Falci, la cui presenza in questa giunta è stato ulteriore motivo per me di entrare nella squadra. L'assenza di servilismo e conformismo è stata sempre una di quelle cose che mi hanno contraddistinto. Le idee sono importanti ma camminano sempre sulle gambe degli uomini. Quindi la migliore delle idee può essere mortificata quando cammina su gambe sbagliate. Per denigrarmi stanno dicendo che io ho fatto una scelta di rabbia. In quello che ho fatto c'è tanto ragionamento. Purtroppo oggi c'è l'assenza di ogni visione, la politica è svilita. Forse l'unica dimensione in cui si è conservato il rapporto tra cittadini e politica è quello del municipio. La gente non va a votare per lo spettacolo al quale assiste. Mi accusano di tradimento. Io ci tengo a dire che io ero, sono e sarò un uomo di destra. Esattamente un conservatore liberale. Esattamente quella destra che nelle persone di Churchill, di De Gaulle, combatterono il nazifascismo. Chiederei a chi mi critica ma forse siete coerenti voi che avete scelto come leader provinciale l'onorevole Cardinale? Quello che mi ha contraddistinto è sempre stato l'amore per Caltanissetta. Io non ho alcun interesse a polemizzare. Per me da oggi si pensa al futuro della città. In questi 10 anni non ho fatto politica. Ero stato cercato esattamente dall'onorevole Mancuso, decine e decine di volte, per chiedermi di essere candidato. Salvo poi rimangiarsi la parola. E vi spiego perché. Perché non sono stato ritenuto affidabile, cioè non sono stato ritenuto quello che poteva soddisfare gli appetiti di comitati di affari che guardano ai 140 milioni di euro in arrivo per la città. Io penso che dobbiamo tendere la mano a tutte quelle persone che vorranno servire Caltanissetta. Dobbiamo fare sinergia perché la ricetta vincente che ha portato l'università a Enna è il fatto gli ennesi non si sono divisi. Quando si uniscono persone di sensibilità politiche diverse questo avviene per fronteggiare un pericolo comune e salvare la salute pubblica. Io non ho accettato che il candidato sindaco di Caltanissetta venisse scelto da una persona di Milena, da uno di Mussomeli, da uno di Sommatino, come se a Caltanissetta non ci fossero persone in grado di scegliere un nisseno. E voglio ricordare un altro episodio. Una volta Fiorella ricevette una telefonata di Crocetta che le disse “Iacona non ci deve stare” e lei dopo avergli detto di occuparsi di Gela gli chiuse. Con oggi ho chiuso ogni tipo di polemica, mi concentrerò solo a cercare con questa nobile compagnia di fare il bene della città. Forza Caltanissetta”.