Pubblicato il: 02/08/2018 alle 17:24
L'Amministrazione comunale di Caltanissetta esprime solidarietà ai lavoratori dipendenti dell'Ato ambiente CL1 recentemente transitati nei ruoli della Srr “Caltanissetta provincia nord”, per la mancata corresponsione del Tfr. “Tuttavia, per opportuna conoscenza dei diretti interessati e dei cittadini che hanno avuto notizia a mezzo stampa della vicenda, è necessario innanzitutto affermare che il Comune di Caltanissetta, in quanto socio, ha pagato tutti i costi generali riferiti alla gestione ordinaria e commissariale dell'Ato ambiente Cl1, tra i quali rientra il pagamento degli stipendi del personale amministrativo, tecnico e ausiliario comprensivo di tutti gli oneri contributivi e previdenziali”. A dichiararlo è la Giunta municipale presieduta dal sindaco Giovanni Ruvolo.
“Solo il 5 gennaio 2018 – prosegue l'organo di governo – abbiamo appreso che l'Ato ambiente CL1 non era in condizione di pagare il trattamento di fine rapporto ai dipendenti. Già in quell'occasione il Comune aveva effettuato una contestazione, dal momento che le fatture emesse dall'Ato, relative ai costi generali di gestione della società partecipata, erano state regolarmente saldate”.
Per l'amministrazione comunale nissena “questa vicenda dimostra ancora una volta, e con sempre maggiore urgenza, la necessità di portare a compimento i controlli e le verifiche avviate con la due diligence all'Ato ambiente CL1”.
“Avendo infatti corrisposto le somme di propria competenza relative alle spese generali e quindi anche per il personale, il Comune di Caltanissetta riteneva auspicabile che le quote destinate al tfr dei dipendenti fossero accantonate fisicamente e non solo contabilmente”.
In relazione, infine, alle valutazioni espresse da alcuni dipendenti così come riportate dalla stampa, in cui si asserisce che il debito del Comune nei confronti dell'Ato sarebbe stato certificato da una sentenza in Tribunale, l'Amministrazione comunale, ancora una volta, chiarisce quanto segue: “Non esiste nessuna sentenza, ma un’ordinanza del giudice dell'esecuzione che si esprime in modo diverso rispetto ad altre ordinanze, emanate su casi analoghi, di dichiarazione del terzo pignorato. Si tratta di un'ordinanza a cui il Comune si è prontamente opposto in sede giudiziale”.
“In ogni caso – conclude la giunta municipale – la vicenda del debito dell'Ato non riguarda il tfr dei dipendenti, dal momento che il Comune ha saldato le fatture relative ai costi generali di gestione della società partecipata, che comprendono, come detto, gli stipendi e gli oneri contributivi e previdenziali”. (Foto archivio)