Pubblicato il: 03/05/2024 alle 20:10
L'inaugurazione del Parco di contrada Balate e la sua intitolazione a Rosario Assunto costituiscono una bella notizia, un seme di speranza piantato in questa arida primavera nissena. La città riconosce finalmente la grandezza di un suo figlio illustre rimediando parzialmente all'indifferenza del passato. Merito di chi diversi anni fa ha scelto di sottrarre una vasta zona cittadina alla cementificazione e alla speculazione edilizia e di chi ha compiuto gli ulteriori passi concreti.
Una citazione merita il mio amico Salvatore Farina che da anni si batte per tributare i giusti onori al più grande filosofo del paesaggio, nato a Caltanissetta. Degli acidi commenti dei pochi disfattisti non vale la pena parlare. Nessun parco nasce già compiuto ma le premesse sono ottime. Finalmente è stata realizzata una vasca che raccoglie le acque di una sorgiva (la zona è ricca di acqua) e da cui partono i tubi per irrigare le piante.
Oggi si intuiscono soltanto le enormi potenzialità del parco e tanto dovrà essere fatto per completarlo ma sono stati già piantati molti alberi, adatti al nostro clima e ai nostri suoli, che cresceranno regalando ombra e ossigeno e renderanno piacevoli tutte le attività all'aria aperta. Ancora molte opere devono essere realizzate ma conforta il fatto che gli ulteriori inserimenti delle essenze verranno fatti seguendo un preciso progetto che coniuga, nel pieno rispetto di Rosario Assunto, l'estetica del paesaggio con la botanica.
Da questo punto di vista preziosa la regia di Amedeo Falci tecnico eccelso innamorato del verde e della città. Il Parco dovrà essere di tutti e dovrà crescere grazie alle amorevoli attenzioni dei cittadini e delle amministrazioni di ogni colore. Se manterrà le promesse sarà una preziosa opera di rigenerazione che collegherà le due zone nuove della città, quella a monte ( Balate) e quella a valle (San Luca) attutendo gli effetti negativi di due scempi urbanistici del passato. Sergio Iacona
concordo con quanto scritto dall ‘Avvocato Iacona, sarebbe opportuno estendere il parco oltre la parte bassa della via Romita dove attualmente ha termine, sono presenti volatili, conigli, qualche volta si è visto la presenza di una volpe, porcospini ecc.
Un’analisi perfetta per una città che vuole rinascere dall’ arida concezione di vivibilità. Prosegue in questa direzione è fondamentale per noi nisseni.
A posto di una semplice vasca per irrigazione,sarebbe bello un laghetto artificiale .. . se si sogna il ponte sullo stretto perché non si può sognare il kalat Nissa park
Quello che chiamate parco è una discarica a cielo aperto, urge sorveglianza e lotta all’ abbandono di riufiti di ogni tipo . A che serve la piantumazione di nuovi alberi e piante o mettere due staccionate quando tutt’intorno è pieno di immondizia. L’idea dell’ area ginnica attrezzata è carina ma a nessuno piace fare esercizi tra rifiuti e amianto oppure passeggiare tra cumuli di scarti di edilizia. Prendete un aereo ed andate in Piemonte, i piemontesi vi insegnano come si pulisce, da una qualsiasi aiuola spartitraffico ai giardini ed ai parchi come quando insegnavano l’igiene personale ai siciliani ai tempi dei Savoia.