Pubblicato il: 11/05/2018 alle 12:21
Riesce ad accedere alla legge 3/2012, conosciuta come “Legge Salva-suicidi” dopo che si era pesantemente indebitata a seguito della separazione con il marito. La donna assistita dall'avvocato Massiliano Nemola è così uscita dalla spirale dell'indebitamento. Impiegata, separata con figli a carico, e senza poter contare più sull'aiuto economico dell'ex marito la donna si era ritrovata negli anni ad accumulare debiti per sostenere i fabbisogni della famiglia. Improvvisamente, e senza rendersene conto, era entrata nella spirale dell’indebitamento crescente attraverso la continua richiesta di nuovi finanziamenti per estinguere i precedenti. Si era ben presto trovata, così, a pagare rate mensili che andavano ben oltre la misura del proprio stipendio, intrappolandola all’interno di una perenne situazione debitoria senza prospettiva alcuna di uscita. La donna si è rivolta dunque all'avvocato Massimo Nemola, con l’ausilio tecnico-contabile del dott. Fabrizio Scalabrino, e una volta verificata la sussistenza dei requisiti legali e reddituali, è stato chiesto, al Tribunale di Caltanissetta, l’accesso alla procedura della Legge 3/2012 (nota come Legge salva-suicidi). Il Tribunale, letto il ricorso, ha nominato l’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) nella persona del dott. Michele Martorana al quale è spettato l’onere di verificare la sussistenza dei requisiti previsti e predisporre l’opportuno piano di rientro (cd. piano del consumatore). In seguito all’analisi della documentazione contabile e reddituale dell’impiegata nissena, l'0rganismo di composizione della crisi, in collaborazione con il dott. Ignazio Bumbolo, ha elaborato un piano del consumatore che prevedeva, con il pagamento di una rata pari a circa ¼ dello stipendio mensile della signora, per i successivi 6 anni, un abbattimento della massa debitoria del 60% (da circa 65.000€ a circa 28.000€) con soddisfazione sia dei creditori che della ricorrente che ha potuto così finalmente contare su una nuova “rinascita” economica. Il Tribunale, con dovizia, ritenendo corretto il piano del consumatore elaborato dall’OCC, decideva di omologarlo con decreto, rendendolo così esecutivo nei confronti di tutti i creditori. Lo strumento della L. 3/2012 è ancora, purtroppo, scarsamente conosciuto ed utilizzato dai destinatari della norma ma rappresenta, di fatto, sussistendone i requisiti, la possibilità concreta di uscire dal pantano di debiti che attanaglia tantissime persone che spesso, proprio perché non vedono prospettive di uscita, pongono in essere, purtroppo, gesti estremi. Da qui appunto il nome, dato alla legge, “Salva Suicidi”.