Pubblicato il: 30/01/2025 alle 15:56
Cara Professoressa,
memore di un forte impulso alla vita sociale trasfuso da lei tra i banchi del liceo, poi evolutosi in passione politica intesa come partecipazione attiva ed incessante alla vita pubblica, protesa al bene comune ed alla difesa dei diritti dei cittadini, da lei mi sarei aspettata, e ne sarei stata onorata, quello stesso sostegno e quell’incoraggiamento che non lesinava a nessuno dei suoi studenti quando spiegava l’importanza della politica, della protesta, la necessarieta’ di assumere una posizione sui temi e le questioni, quando insegnava il valore insito alla rappresentanza, anche e soprattutto delle minoranze, sale della democrazia.
Certo, il tempo passa e tutti cambiano, compreso lei che piuttosto che investire su una nuova classe dirigente, piuttosto che promuovere una scuola politica, teorica e pratica, piuttosto che investire con consigli alle nuove generazioni, si è trincerata nel ruolo di giornalista componendo articoli pregni di contenuti ( il caffè di Gramellini “de noantri” con la differenza che Gramellini si firma) nonché di ideologa e ideatrice di iniziative che recano, seppur celate, la sua firma.
Veda, me lo ha insegnato lei che l’ideologia e l’appartenenza politica, fine a se stessa, non muterà mai le sorti della società se, con i suoi rappresentanti, non entra nelle istituzioni. E questo è un insegnamento pratico e concreto che mi ha consegnato con il suo esempio quando, da candidata a sindaco del centrosinistra, pur di entrare nelle istituzioni e guidare la società nissena, ha indicato a ballottaggio un noto esponente della destra nissena ( destra, non centrodestra) ed il candidato sindaco soccombente al primo turno, pure di centrodestra, attuale vicesindaco della giunta di centrodestra. Che forse in quelle scelte non la spinse quello che oggi stigmatizza in termini critici come ricerca di un “ consenso indifferenziato”?
Non è difficile la lettura: lei preferì esponenti di destra al suo fianco piuttosto che altri esponenti di centro sinistra.
Tra coloro che più la sostenevano nel 2009, questa scelta mi parve improvvida, non fosse altro per la sua storia, ma la compresi perché riconoscevo il valore che lei avrebbe dato al ruolo di primo cittadino, anzi prima cittadina della città nella quale, da appena 2 anni avevo deciso di ritornare, in netta controtendenza rispetto ai miei coetanei.
E ripercorrendo questi passaggi di una gloriosa esperienza politica forse oggi comprendo chi ha consigliato all’ex sindaco Roberto Gambino, in corsa per il secondo mandato qualche mese fa, la combo esplosiva del noto uomo di destra e della nota donna di sinistra tra i designati assessori della sua futura giunta.
Non ha portato bene nel 2009 e neanche nel 2024. Qualche domanda sarebbe il caso di farsela……
Da quella tornata elettorale del 2009, finita con una sua sconfitta ( non tutti compresero le sue scelte trasversali e la sua ricerca di “ consenso indifferenziato “ come le compresi io), 44% contro il 55% del sindaco di centrodestra che amministrò dal 2009 al 2014, lei uscì dalla scena politica, non fece più la tessera di un partito che pure l’aveva candidata convintamente, lasciò ai consiglieri eletti il peso di reggere un’opposizione, cosa che fecero egregiamente anche senza di lei che, piuttosto, decise di ritirarsi in buon ordine, dedicandosi all’attivismo temporale e clericale.
Anche lì non condivisi la sua scelta (eravamo agli albori di una nuova formazione politica di sinistra e, come era importante avere nuove generazioni impegnate, sarebbe stato altrettanto importante avere valide guide di esperienza), ma la compresi.
A differenza sua, e forse deludendo le sue aspettative e i suoi desiderata che avrebbero auspicato da me lo stesso suo percorso di ritirata, io ho deciso di restare in trincea, nell’arena politica, di restarne protagonista e di camminare, nell’umiltà e semplicità della mia esperienza, con coloro che con me hanno fatto un percorso politico ed elettorale e, nonostante l’esito del voto, oggi stanno facendo anche un percorso istituzionale attraverso tre consiglieri comunali.
Questo non è autoreferenzialismo ne’leaderismo: io lo chiamo rispetto per i 9600 nisseni che hanno votato me ed un’area civica come dice lei “orgogliosamente ne’ di destra ne’ di centro ne’ di sinistra”.
Definire CIVICA l’area politica che rappresento e che, con l’abnegazione e l’impegno costante di tanti, stiamo facendo crescere, non vuol dire NON collocarsi politicamente ( siamo attivamente in opposizione all’attuale giunta dí centrodestra), vuol dire piuttosto leggere ed interpretare una realtà sociale plurale che non trova negli attuali partiti politici una compiuta rappresentatività e rappresentanza.
Può questo non essere da lei condiviso, pazienza, me ne dispiaccio ma me ne farò una ragione, ma per quanto l’abbia stimata ed apprezzata nel passato, francamente devo dirle che preferisco avere la condivisione di tutti coloro che mi volevano prima cittadina della città, forse per quegli stessi motivi per cui io, nel 2009, avrei voluto lei.
Sarebbe stato un onore averla tra i miei sostenitori, anche nelle forme occulte che lei predilige.
Ha riservato questo onore, nella tornata di ballottaggio, all’attuale sindaco di centrodestra dedicando a me solo una pervicace e incessante ossessione e aggressione critica commissionata anche chi, all’occorrenza, si è prestato non avendo nulla da perdere, al più da guadagnare. Ma per questo ed altro ci sarà tempo e modo di approfondire, sia per dovere di verità sia perché si è tollerato anche troppo.
Si dice in giro che questo suo sostegno al sindaco Tesauro, più operativo di quanto si possa immaginare, ma che tutti conosciamo bene, sia dovuto al fatto che non tollerasse che il primo sindaco donna della città potesse essere altra che lei. Ma le riconosco troppa intelligenza per non poter sopportare tale affronto e quindi, come sempre, non credo alle dicerie di strada, dovendomi per converso convincere che, se una donna di sinistra, intellettuale ed ideologa di sinistra, ruolo che la città le riconosce, vota ed aiuta operativamente il candidato sindaco di centrodestra, ci saranno validi motivi di riconoscenza pregressa o di investimento futuro.
In ultimo, preferisco ricordarla come era negli anni ‘90 ( non dico anni ‘60 perché io non ero ancora nata) quando era una professoressa che oltre all’insegnamento teorico e filosofico, infondeva passione, trasporto ed incoraggiamento.
E’ la cosa che le è riuscita meglio. Forse l’unica.
Con rispetto
Annalisa Petitto