Pubblicato il: 31/10/2024 alle 06:48
Gentile redazione, volevo raccontare un'esperienza vissuta personalmente qualche sera fa al pronto soccorso di Caltanissetta. Dopo cena mentre ero fuori casa ho avuto un improvvisa e violenta allergia, con tutta probabilità di natura alimentare, visto che ne soffro, che mi ha costretta a correre verso il pronto soccorso dell'ospedale Sant'Elia. In poco tempo, dopo un intenso prurito alle mani, mi sono riempita di macchie su tutto il corpo, con il viso e le orecchie che diventavano sempre più gonfi. Arrivata al triage nel panico, con la paura di poter andare incontro ad uno choc anafilattico, sono stata accolta da un'infermiera molto professionale che nel prendermi i parametri mi ha rassicurato: “Tranquilla, sei in pronto soccorso”. Dopodiché, visto il mio stato, mi ha subito fatto entrare e ad assistermi è stata la dottoressa Cristina Palumbo, insieme ad altre due infermiere, una delle quali ancora specializzanda e giovanissima aveva la sicurezza di una professionista di vecchia data. Quello che mi ha seguito quella sera è stato un team di sole donne verso le quali sento una grande riconoscenza. Nonostante ero preda del panico e parlavo di continuo la dottoressa Palumbo e le infermiere hanno continuato, per tutto il tempo, ad essere gentili ma allo stesso tempo fredde e professionali nel loro lavoro. Mentre la terapia faceva effetto, hanno continuato a seguire gli altri pazienti, quelli che arrivano nel nostro ospedale sono sempre tanti, con la stessa professionalità e gentilezza. Ho sentito di fare questo elogio al personale sanitario del pronto soccorso perché troppo spesso leggo offese da parte di miei concittadini, che evidentemente hanno poco frequentato la sanità pubblica di altre città, soprattutto le grandi città, dove spesso i pronto soccorso sono intasati e si attende per ore e ore sentendosi solo un numero. Vi assicuro che questo capita anche nei tanto osannati ospedali del nord Italia. P.s. ho sentito le dottoresse che parlavano di turni infiniti fatti nel corso della settimana. Eppure erano lì a curare i loro pazienti, ponendo nei riguardi di tutti la stessa attenzione e gentilezza. Un elogio particolare alla dottoressa Cristina Palumbo, giovanissima ma davvero molto professionale. Fa sentire il paziente in buone mani. Lettera firmata
Confermo. Sono stato al Pronto Soccorso varie volte e ho sempre trovato personale disponibile, professionale e gentile.
Ho anche constatato più volte che devono combattere giornalmente con pazienti (e parenti) esaltati e maleducati, che non capiscono che a causa di uno Stato che fa solo tagli purtroppo al Pronto Soccorso c’è personale in numero ridotto e non possono fare i miracoli.
Confermo anch’io! Impeccabile la dirigenza e l’organizzazione del Dott. Amico (primario); il problema è solo uno: CARI CONCITTADINI, PRIMA DI ANDARE AL PRONTO SOCCORSO, CHIAMATE IL MEDICO DI FAMIGLIA! EVITATE DI AFFOLLARE IL PRONTO SOCCORSO ED EVITATE DI ESSERE MALEDUCATI… NON E’ UNA STALLA O UN PORCILE L’OSPEDALE! l’60% dei codici assegnati è BIANCO! S M E T T E T E L A! Consiglio al Direttore Trobia: non serve il metronotte e neanche il posto di Polizia, serve il reparto mobile antisommossa per i gran maleducati! anche la “commissione sanitaria del Consiglio Comunale” dovrebbe smettere di stressare i medici.. lo capite o no che è un problema nazionale???
Saluti