Pubblicato il: 26/01/2025 alle 21:33
Senza scomodare Ghandi, che diceva che il grado di civiltà di un popolo si misura da come tratta gli animali, ho sentito il bisogno di raccontare quello che mi è successo qualche sera fa. Invitata ad una festa di compleanno, ho sfidato il gelo serale e, dopo un percorso da Camel Trophy, sono arrivata laddove ero stata invitata. Voglio precisare che si tratta di un agriturismo che sul proprio sito web millanta tradizioni contadine, attaccamento alla natura e cose simili. Insomma non stiamo parlando di Cracco. Ovviamente, ho portato con me il mio cagnolino, un pinscher che vive con noi da 13 anni. Per me era normale, specie trattandosi di un agriturismo. Sono stata in tanti ristoranti, anche prestigiosi, e il mio canuzzo è sempre stato accolto con simpatia. Spesso mi hanno anche fornito una ciotola di acqua. Ovviamente è mia cura non arrecare alcun disturbo agli altri avventori. Il mio cane non abbaia, non si muove dalla sedia alla quale lo leghiamo per evitare che possa andarsene in giro a disturbare, è pulitissimo, sano e vaccinato. Non ha mai sporcato. Sono convinta che il rispetto per gli altri sia indispensabile. Ma penso anche che tale rispetto debba essere portato anche a me e al mio amico a quattro zampe. Ma mi sbagliavo. Non sapevo di essere capitata nell'ultimo baluardo della discriminazione verso gli animali. Per farla breve sono stata cacciata via, dovendo rinunciare a una serata di festa per essere capitata forse nell'unica pizzeria dove non ammettono i cani. Ora, se è vero che ognuno a casa sua è libero di fare ciò che vuole, penso che il divieto agli animali dovrebbe essere quantomeno specificato nel sito web e ritengo altresì di avere la stessa libertà di avvisare chi malauguratamente dovesse andare in questo posto di non portare con sé il proprio amico, anche se voi lo considerate parte della famiglia e siete soliti condividere con lui i vostri momenti di vita. Vorrei rilfettessimo sul fatto che i nostri compagni pelosi vanno bene quando ci salvano in montagna o ci soccorrono in mare o ci ritrovano sotto le macerie di un terremoto. Ma non possono condividere un'ora in pizzeria con noi. Oltretutto un agriturismo che non accetta cani suona un po' come un ossimoro, per cui sarebbe bene che i gestori lo specificassero chiaramente sul sito web de locale. Lo trovo assolutamente assurdo. Ci tengo a dire che ho felicemente concluso la mia serata presso un'altra pizzeria in città dove il mio amico pelosetto è stato accolto con un sorriso. Ci riempiamo la bocca con parole come biodiversità, ecologia, rispetto per la natura. Ma, a quel che vedo, il cammino da percorrere è ancora lungo se nel 2025 esistono ancora posti del genere.
Grazie per l'attenzione,
Francesca Amico