Pubblicato il: 04/04/2024 alle 17:53
Con lui, che ora ha appeso idealmente la divisa al chiodo, chiude almeno per il momento la sezione speciale ambiente e sanità distaccata in procura.
L’ultimo giorno di lavoro dell’ispettore capo di polizia municipale, Michele Serafini, ha segnato almeno in questa fase la chiusura di una sezione che, mediamente, ha sviluppato qualcosa come cinquecento deleghe l’anno, con una chilometrica lista di sequestri e diversi arresti eseguiti insieme ai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile.
«Lascio dopo trentacinque anni di servizio nella polizia municipale e ventiquattro nella sezione ambiente e sanità». Aliquota di cui, da anni, era divenuto responsabile e coordinatore.
«In passato era un gruppo misto, una sezione interforze composta da polizia, carabinieri esperti dell’azienda sanitaria e, poi anche dalla polizia locale… dal giugno del 2015 è divenuta aliquota di polizia municipale, sezione ambiente e sanità», ha spiegato lo stesso Serafini.
E lui, negli ultimi mesi, era il solo rimasto a tenere in piedi l’aliquota perché dei tre agenti municipali che la componevano, uno è stato richiamato in servizio negli uffici del comando, un secondo è andato in pensione nell’ottobre scorso e, adesso, è Serafini ad essere stato collocato in pensione.
«Si chiude un’era più che positiva e in tanti sono dispiaciuti», ha sottolineato. E, intanto, i casi più importati ancora in itinere sono stati girati ai carabinieri che si faranno carico di chiudere le indagini.
«Quando nel 2000 sono arrivato negli uffici della procura, pochi giorni prima era stata sequestrata la discarica di contrada Stretto e negli anni successivi, con i militari del norm, abbiamo eseguito diversi sequestri, anche di depuratori e parecchi provvedimenti restrittivi … soltanto negli ultimi tre anni gli arresti effettuati in collaborazione con i carabinieri sono stati una ventina e sempre per discariche abusive», ha ricordato.
«Siamo un punto fermo per problemi di tipo ambientale, edilizia e sanità e quando talune indagini sono state coordinate dal direzione distrettuale antimafia nissena ci siamo occupati di reati commessi pure oltre i confini del nostro comune, anche a Mazzarino e Gela», ha evidenziato.
E, per rendere l’idea di quella che è stata la mole di lavoro a cui ha fatto fronte negli anni la speciale sezione, ha evidenziato che «sono sette i magistrati che in procura si occupano di reati ambientali… tra discariche, violazioni edilizie, sanatorie e altro ancora».
Alla fine di questo cammino, volgendo lo sguardo a quello che è appena divenuto il suo passato, non ha dubbi… «mi porto dietro un pizzico di nostalgia, tanta stanchezza per le energie spese , ma con un ricco e appagante bagaglio di soddisfazioni».