Riceviamo e pubblichiamo: Mi chiamo Chiara Cumella, ho 23 anni, ho 13 malattie rare e studio medicina all'Università di Enna del Fondo Proserpina, partner e gestore dei servizi dell'università romena Dunārea jos di Galati con sede a Enna. Nella mia vita ho subito tantissime ingiustizie e molte volte sono stata tentata a contattarvi, ma adesso oltre ad ostacolare la mia vita, la mia salute, la mia guarigione, cose molto gravi per cui ho sempre lottato insieme alla mia famiglia, stanno ostacolando il mio più grande sogno, fare il medico. Ho sempre sognato di fare l'anestesista è così finita le scuola superiore mi ero subito informata all'ufficio disabili dell'università di Palermo, sulle modalità d'iscrizione al test di medicina.
Mi è stato detto con toni molto forti dalla presidente dell'ufficio disabili che non potevo intraprendere questi studi perché nei reparti ospedalieri dovevo andare come paziente e non come studente e iniziò a mettermi i bastoni tra le ruote. Nonostante ciò tra urla e minacce (mi hanno chiamato al telefono dicendomi che non potevo fare il test perché per esempio non potevo portare con me dentro l'aula uno zaino contenente una serie di farmaci salvavita) da parte della mia famiglia, ho finalmente fatto il test. Purtroppo le difficoltà non finiscono qui, infatti il giorno del test avevo chiesto la presenza di un tutor perché in quel periodo c'erano momenti in cui vedevo doppio.
Finito il test il tutor mi ha detto che doveva essere lui ad inserire i fogli dell'anagrafica e dei test negli appositi scatoli, io dietro di lui, ho visto subito che stava scambiando i fogli ma lui mi rassicurò che lavorava all'università e sapeva quello che stava facendo, ma appena mi accorsi che stava mettendo il test nella scatola dell'anagrafica provai subito a prendere il foglio che ancora era mezzo fuori ma il presidente mi gridò di stare ferma e che il compito era annullato. Io andai su tutte le furie e chiamai perfino la polizia, il tutor disse ai poliziotti che ero stata io ad inserire il test nell'anagrafica ma poi non ha avuto il coraggio di dirlo davanti a me e ha ammesso che non era vero. Così mi dissero che avrebbero contatto il ministero dell'istruzione e che dato che non era stata colpa mia il compito al più presto mi sarebbe stato corretto e massimo in due giorni sarebbe arrivato a Roma.
Passarono giorni, mesi mia madre si recò più volte dal rettore che puntualmente la prendeva in giro, dicendole che mancava poco. Adesso sono trascorsi cinque anni, ma non ho saputo più niente, interpellammo anche un avvocato che ci disse che la commissione aveva buttato tutto perfino la deposizione della polizia e che la denuncia doveva andare sul penale. Io che già dovevo combattere con mille altri problemi e non volevo perdere anni dietro questa cosa, decisi di iscrivermi all'università di Enna dove dopo un po' di ostruzionismo iniziale che anche qui è scattato nel momento in cui ho detto di aver problemi di salute, mi sono iscritta e ho superato i test di medicina.
Ho frequentato il primo anno, cercando di superare tutti i grossi ostacoli che derivano dalle mie condizioni di salute con una organizzazione da parte mia e della mia famiglia che richiedeva molto tempo e grandi sacrifici dandomi tutte le materia e facendo il tirocinio senza grossi problemi se non che alla prima volta che ho fatto un'assenza per una visita medica mi è stato detto dalla professoressa che dovevo scegliere se curarmi o studiare. Durante il primo semestre del secondo anno, durante un esame di laboratorio di anatomia un episodio mi ha particolarmente scossa.
Avevo quasi terminato l'esame scritto, quando la prof mi accusò di avere dei bigliettini nel braccio e iniziò ad urlare in lingua rumena contro di me svuotandomi tutta la borsa sulla cattedra e si mise ad aprire i farmaci e il materiale sanitario che avevo in borsa, gli feci vedere che nel braccio non avevo dei bigliettini ma una picc line (accesso venoso centrale) mi prese tutte le siringhe dalla borsa dicendo che attorno avevo scritto le risposte, mi ha offeso, denigrato, dicendo che una persona in queste condizioni doveva stare in ospedale e non la, che dovevo curarmi prima io e non fare il medico e lei essendo un medico poteva affermare che non può esistere una persona con tutte queste malattie e che era impossibile che fossi così malata, dicendomi che ormai i ragazzi di oggi non sanno più che inventare ed io mi ero inventata tutto, dalla malattia alle siringhe pur di copiare.
Lei era l’assistente e chiamò anche il professore che l’appoggiò dicendo che avendo queste condizioni di salute mi avrebbe fatto smatricolare e dovevo parlare solo in lingua rumena nonostante lui parlasse bene l’italiano e che se non parlavo con lui in rumeno nonostante il momento, mi avrebbe tolta la certificazione linguistica che avevo ottenuto per immatricolarmi in questa facoltà, insieme decisero di chiudermi in una stanza insultandomi e levandomi il cellulare per non chiamare nessuno. Dopo un'ora di insulti sono riuscita a chiamare qualcuno, hanno fatto allontanare la professoressa e mi hanno convinto a non esporre denuncia, ma nonostante tutto ho pure ripetuto l' esame che mi era stato annullato.
Al quarto anno essendo immunodepressa e non potendo fare il vaccino ho chiesto l'attivazione della dad così come previsto dalle legge, richiesta che in un primo momento non mi avevano assolutamente accettato e che solo dopo diverse liti e minacce mi hanno concesso. A luglio per la seconda sessione di esami avevo fatto la richiesta per fare gli esami da remoto ma non ho mai avuto una risposta così sono stata costretta ad andare contro il parere del mio medico per fare gli esami e completare l’anno accademico. A Settembre di quest'anno, sia per la pandemia sia per il peggioramento delle mie condizioni di salute ho fatto la domanda per fare le lezioni online che mi è stata negata senza nessuna giustificazione. Io in questo momento sono sulla sedia a rotelle, mi nutro con un sondino, ho tante crisi allergiche al giorno e ho dolori atroci e sono in attesa dell’ennesimo devastante intervento anche questo molto difficile che purtroppo non arriverà a breve.
Mi avevano addirittura smatricolata perché improvvisamente si sono accorti che non avevo i crediti formativi necessari. Cosa assolutamente non vera e che ho subito smentito con l’attenta lettura delle materie datemi. Non so fino a quando riuscirò a mantenere vivo il mio sogno in questa università che continuamente calpesta i miei diritti di essere umano fragile si ma disposto a tutto per avere semplicemente il diritto di studiare. Vi chiedo con tutto il cuore un.aiuto affinché possa continuare a studiare e realizzare i miei sogni