Pubblicato il: 01/06/2021 alle 14:37
E’ stata rinviata a domani mattina, nonostante si tratti di un giorno festivo, l’udienza preliminare per l’omicidio del pakistano Adnan Siddique, ucciso a coltellate a Caltanissetta, il 3 giugno di un anno fa, per aver difeso alcuni connazionali vittime di caporalato. Il rinvio di 24 ore è stato disposto dal gup Alessandra Maira poiché mancava l’interprete. I quattordici imputati, infatti, fatta eccezione per una ragazza di Canicattì, sono tutti pakistani e accusati a vario titolo di omicidio, associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento di lavoratori stranieri, favoreggiamento, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, rapina, estorsione, lesioni personali, violazione di domicilio, minaccia e porto abusivo di armi.
I familiari di Adnan, il Movi e il Comune di Caltanissetta chiederanno la costituzione di parte civile con l’avvocato Salvatore Patrì. Chiederanno di costituirsi parte civile anche quattro ospiti dell'associazione I Girasoli e l'associazione stessa per le aggressioni subite dal sodalizio nella struttura di Milena, tutti assistiti dall’avvocato Giovanni Annaloro; il teste chiave del processo, Ghani Usman, che era a casa di Adnan quando fu ucciso e Rafi Muhammed Dilawar, sequestrato a scopo estorsivo, entrambi assistiti dall'avvocato Monia Giambarresi; Wakeel Khan, bracciante vittima di sfruttamento lavorativo, assistito dall'avvocato Graziano Baglio.
Questi gli imputati: Muhammad Shoaib, 28 anni, Muhammad Sharjeel Awan, 21 anni, Shehzad Khuram, 34 anni, Arshad Muhammad, 28 anni, Bilal Ahmed, 24 anni, Ali Imran, 29 anni,Shujaat Ali, 33 anni, Nawaz Muhammad, 33 anni, Muhgammad Mehdi, 49 anni, Mohsin Ali, 33 anni, Abdul Hameed, 32 anni, Ahmad Shahbaz, 25 anni, Azhar Iqbal Gondal, 50 anni e la canicattinese Giada Giarratana, 22 anni (difesi dagli avvocati Salvatore Baglio, Donatella Baglio Pantano, Massimiliano Bellini, Riccardo Contardi, Giuseppe Dacquì, Giovanni Di Giovanni, Vanessa Di Gloria, Rosario Di Proietto, Diego Giarratana, Chiara Matraxia, Maria Grazia Riggi, Giuseppe Speranza, Adriana Vella)
Adnan Siddique aveva aiutato i propri connazionali, sfruttati come braccianti agricoli in varie aziende del Nisseno e dell’Agrigentino, denunciando anche episodi di violenza e minaccia, ed entrando in contrasto con una vera e propria organizzazione criminale dedita al caporalato. La sera del 3 giugno fu accoltellato a morte all’interno della sua abitazione nel centro storico di Caltanissetta.