Momenti di grande commozione ieri nella parrocchia San Pietro di Caltanissetta dove ieri gli infermieri hanno condiviso i momenti più drammatici della pandemia e le esperienze vissute. Un pomeriggio all'insegna della condivisione durante il quale gli infermieri hanno raccontato i pianti e la disperazione vissuta da tutti gli operatori sanitari (infermieri, medici, oss, personale di supporto, personale del 118 e le associazioni di volontariato), per fronteggiare questa grave crisi sanitaria. Hanno raccontato la disperazione di chi è stato colpito dal COVID 19 e la morte delle persone che non hanno potuto avere una degna sepoltura.
"Volevo ringraziare tutti coloro che ieri 15 giugno 2021 – dice l'infermiere Vincenzo Agrò, uno degli organizzatori dell'evento, insieme a Sara Vilardo – hanno partecipato alla manifestazione in onore degli infermieri, "La giornata del Grazie" . A tutti gli infermieri che hanno raccontato la testimonianza delle esperienze vissute in questo periodo pandemico: Michele Spanò, Giuseppe Provinzano, Daniele Morgana, Irene Favata, Angelo Chessari, Gloria Tirrito e Giuseppe Di Francesco. A tutte le autorità intervenute: vescovo, prefetto, questore, il sindaco di Caltanissetta, il direttore ASP di Caltanissetta, direttore sanitario del P.O. S. Elia, il presidente dell'Ordine dei Medici di Caltanissetta I sindaci dei comuni di Marianopoli, Mazzarino, Niscemi a tutti i primari intervenuti a padre Giuseppe Anfuso ai maestri di musica Emanuele Anzalone e Mario Romeo a Angelo Foderà, a Marcello Livrizzi e a tutti i rappresentanti politici e sindacali; che con la loro presenza hanno dato lustro alla nostra professione. Un grazie va anche al presidente dell'Opi di Caltanissetta Ivano Ferrara e a tutto il consiglio direttivo. Ma un grazie va a tutti gli infermieri per l'impegno e la professionalità che sempre mettono a disposizione per aiutare l'ammalato".
"479…sono i giorni trascorsi, compresi tra il 20/02/2020 – ha raccontato Sara Vilardo – all indomani del primo caso ufficiale di paziente affetto da covid. 19.Sono stati giorni difficili. Pieni di incredulità iniziale. Che poi si è trasformata in paura globale. Tutti abbiamo fatto un esperienza sofferta. Ma fiduciosa. Grazie anche alle tante iniziative sociali proposte dai mezzi di comunicazione. Nello specifico voglio ricordare per iniziativa della CEI, la giornata del Curante che si è celebrata il 10/02/2021,rivolta a tutti coloro che si prendono Cura del essere umano, al fine di recuperare uno stato di salute ottimale. In ambito sanitario. Le figure professionali che si prendono cura.,sono molteplici, ma un ruolo determinante è svolto da noi Infermieri. Curare vuol dire generare ricchezza, la quale non è esclusivamente soggettiva, ma è una ricchezza che si riversera" nel mondo,nella collettività.
Questa è per noi una grande responsabilità!!!. Quanto detto è stato tangibile in questi 479 giorni, dove gli infermieri sono stati capaci di dedicare la propria professionalità.. La propria vita, ai malati di covid 19.Con il loro operato, in questo nuovo percorso di cura, con dedizione ed empatia, oltre che soddisfare i bisogni fondamentali, hanno cercato di non far perdere i colori della vita, il senso del domani, la progettualità di pensiero. Tutto ciò ha evidenziato la consistenza umana e professionale, il senso del dovere… E.. Anche il talento lavorativo!. Questo periodo pandemico, ha lasciato un segno indelebile nella vita di tutti, sicuramente le nostre menti hanno bisogno di pace, i nostri cuori di gioia, ma ricordiamoci che l esperienza non è ciò che accade, ma ciò che facciamo con quello che accade!!"