Pubblicato il: 25/10/2013 alle 08:38
S'erano ritrovati insieme in un'aula di Tribunale come imputati con l'accusa di non aver mandato i loro figli in un'altra aula, quella scolastica. Assenze ingiustificate e perdurate dei ragazzi – aspiranti “Pinocchio” dai banchi che hanno fatto finire sotto inchiesta i padri e le madri, in qualità di esercenti la potestà genitoriale. Adesso il giudice di pace di Caltanissetta ne ha scagionati due e condannati altri quattro per inosservanza dell'obbligo scolastico. Ad essere assolti “per non aver commesso il fatto” sono stati Gaetano S., 45 anni e la moglie Loredana F., 39 anni.
Sono stati condannati a pagare un'ammenda da 10 euro – a fronte di una multa da 20 euro proposta dal pubblico ministero anche per la coppia assolta – Salvatore G. di 42 anni e la moglie Loredana R., 43 anni, così come l'affermazione di responsabilità è stata sancita per Hamed L. di 34 anni e la moglie Zahra F. Un'altra coppia è uscita dal dossier che hanno optato per l'oblazione. L'inchiesta sulla dispersione scolastica era stata avviata nel maggio del 2009. Erano tre le scuole dell'obbligo superiore frequentate dai figli degli imputati che avevano fatto registrare numerose assenze: il plesso “Luigi Capuana”, “Giovanni Verga” e “Pietro Leone”. Alunni “fantasma”, insomma. Tanto da mobilitare i servizi sociali del Comune che hanno inoltrato la segnalazione al Tribunale dei Minori. Il resto lo hanno fatto gli accertamenti effettuati a tappeto dai carabinieri, che hanno spulciato nei registri di classe per verificare le effettive presenze degli studenti.
Dall'istruttoria dibattimentale è emerso però che i ragazzi “latitavano” volontariamente dalla scuola, all'insaputa ovviamente dei genitori che li vedevano uscire da casa con lo zaino sulle spalle. Ma l'accusa di non aver garantito l'istruzione obbligatoria ha retto soltanto per quattro dei sei imputati.