Pubblicato il: 18/11/2014 alle 10:15
In sede processuale non regge l'accusa di peculato contestata ad un agente della Polizia Penitenziaria, Giuseppe Calì, accusato di aver preso per sè i pasti che erano destinati ai detenuti del carcere di San Cataldo. Calì è stato infatti assolto dal Tribunale di Caltanissetta “perché il fatto non sussiste” come univocamente chiesto dalla procura e dal difensore dell'agente di custodia, l'avvocato Gianluca Amico. Calì era finito sotto processo a seguito di una indagine interna sulla sparizione di pasti riservati ai reclusi dalla mensa della casa di reclusione. Alcune telecamere avevano ripreso il poliziotto penitenziario mentre estraeva dalle tasche del giubbotto panini e altri alimenti, ma dal dibattimento è emerso che si trattava di cibi provenienti dalla mensa di servizio – e quindi il pasto quotidiano a lui assegnato – e non proveniente dalla dispensa dei detenuti. I giudici hanno scagionato l'agente della Polpen dall'ipotesi di peculato.