Il tribunale di Caltanissetta ha condannato il giornalista ed editore de “Il Fatto Nisseno” Michele Spena per il reato di diffamazione nei confronti del giornalista Attilio Bolzoni. Il giudice Giuseppina Chianetta ha condannato il giornalista Spena al pagamento di una multa di 900 euro oltre al risarcimento dei danni in favore di Attilio Bolzoni, assistito dall'avvocato Raffaele Palermo, per 3mila euro, e al pagamento delle spese processuali per 2mila euro. Secondo l'accusa il giornalista Spena, nel corso della trasmissione radiofonica “Tony Accesi” del 20 maggio 2018, aveva diffamato Bolzoni offendendone la reputazione in diretta e anche durante i fuori onda, registrati comunque dalla diretta facebook. Spena, difeso dall'avvocato Rudy Maira, avrebbe lasciato intendere che il giornalista Bolzoni si era messo contro l'ex leader di Confindustria Antonello Montante – condannato pochi giorni fa in Cassazione per il reato di corruzione e per accesso abusivo al sistema informatico dal 2014 in poi – poiché a suo dire non gli sarebbe stato finanziato un libro. Tra le frasi diffamatorie pronunciate durante la diretta da Spena: “Attilio Bolzoni ca si nni iva a cena p'aviri finanziatu u libru. Ni 2600 pagine Attilio Bolzoni c'è”, “Lei ha chiesto al dottore Montante di avere finanziato dei libri dottore?”, “Dottore Bolzoni si vergogni lei”. Attilio Bolzoni è parte offesa e parte civile nel processo sul cosiddetta “Sistema Montante”. Secondo i giudici Bolzoni avrebbe subito attività di spionaggio da parte dell'ex leader di Confindustria per i suoi articoli su personaggi al centro di indagini giudiziarie o già condannati in sede penale.