Pubblicato il: 29/01/2019 alle 20:59
La procura generale vuole il fine pena mai per il boss. E la difesa, di contro, reclama l’assoluzione. Così per il capomafia di Vallelunga Piddu Madonia, tornato alla sbarra, in appello, per il delitto del cugino. Perché accusato di essere stato tra i mandanti dell’imboscata al parente.
Sul banco degli imputati, dopo la condanna all’ergastolo rimediata in primo grado, è tornato Giuseppe «Piddu» Madonia (difeso dagli avvocati Flavio Sinatra e Francesco Antille) tirato in ballo per l’uccisione del cugino, Luigi Ilardo, ritenuto un confidente dei carabinieri e assassinato a Catania da un commando la sera del 10 maggio del 1996.
Con lui sono sotto processo il capomafia catanese Vincenzo Santapaola pure lui ritenuto mente di quell’agguato e, ancora, Maurizio Zuccaro indicato come l’organizzatore e Orazio Benedetto Cocimano che sarebbe stato esecutore (difesi dagli avvocati Salvatore Centorbi e Giuseppe Rapisarda), tutti condannati all’ergastolo al termine del primo processo. (Vincenzo Falci, GDS)