Pubblicato il: 13/05/2023 alle 14:53
(di Vincenzo Falci, Giornale di Sicilia) Colpo di spugna all’arresto di un presunto trafficante d’auto. Che, secondo la tesi accusatoria, avrebbe fatto parte di una organizzazione che faceva o affari sporchi e assai lucrosi rivendendo mezzi taroccati. Un giro che nel marzo scorso è finito al centro di un’operazione di squadra mobile e polizia stradale, nome in codice «Fake cars». Per uno dei coinvolti nel blitz è arrivata adesso la scarcerazione. È il cinquantottenne Michele Colasberna (assistito dall’avvocato Giuseppe Dacqui) al quale, per l’affievolimento delle esigenze cautelari, il gip Valentina Balbo ha concesso l’annullamento della misura cautelare.
Era fra i tre che al momento del blitz sono finiti ai domiciliari. Altri due in carcere ed i restanti quattro indagati – accusati dei cosiddetti reati scopo dell’associazione – sono stati sottoposti ad obbligo di firma. Per cinque di loro la procura ha ipotizzato i reati, a vario titolo, di falsità materiale commessa dal privato in atti pubblici, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, truffa, ricettazione e riciclaggio. Tra le pieghe dell’operazione sono state scoperte qualcosa come cinquantaquattro auto rivendute dalla presunta organizzazione per un valore di un milione di euro.
Per nove – l’ammontare è di duecentomila euro – il gip ha disposto il sequestro preventivo. I mezzi sono stati requisiti, al momento dell’operazione, a San Cataldo, Catania, Agrigento, Reggio Calabria ed Avellino. Secondo gli inquirenti è attraverso diversi canali, tutti illeciti, che la presunta organizzazione si sarebbe procurata le auto poi da rivendere ad acquirenti all’oscuro di tutto. Truffando società finanziarie o di leasing, ribattendo la numerazione del telaio e clonando auto che in realtà circolavano all’estero con mezzi invece rubati, sostituendo le targhe dopo la presentazione di false denunce di smarrimento, con atti notarili falsi o rubandole in particolare in Campania e Sicilia. Un giro d’affari assai lucroso secondo la ricostruzione di polizia e magistrati.