Pubblicato il: 19/03/2025 alle 21:54
Il gip del Tribunale di Caltanissetta David Salvucci ha disposto l'imputazione coatta per quattro medici dell'ospedale Sant'Elia indagati per il decesso del giovane Mirko Mattina, morto il 27 dicembre del 2021 per una pancreatite. A seguito della denuncia querela sporta dal padre della vittima, Vincenzo Mattina, assistito dagli avvocati Donatella Baglio Pantano e Andrea Zuccalà, il Pm aveva iscritto nel registro degli indagati nove persone, tra personale medico e paramedico dell'ospedale Sant'Elia, disponendo l'autopsia sulla salma del ragazzo deceduto all'età di 26 anni. Espletati gli accertamenti tecnici irripetibili era stato disposto l'incidente probatorio con la nomina di un collegio peritale utile ad accertare le cause del decesso e le eventuali negligenze da parte degli indagati.
Depositate le perizie e celebrata l’udienza di escussione sulle risultanze mediche, il Pm aveva formulato la richiesta di archiviazione. Richiesta alla quale i genitori di Mirko si erano fermamente opposti. I legali della famiglia nel corso della discussione hanno chiesto a gran voce che venisse fatta luce e giustizia su una vicenda complessa e a tratti nebulosa. Argomentazioni – quelle mosse dagli avvocati Baglio Pantano e Zuccalà – pienamente condivise dal gip David Salvucci il quale ha ordinato al pm l'imputazione coatta per i medici Irina Oxenius, Rosa Maria Petix, Martina Mazzè e Calogero Marsala, per i reati di omicidio colposo e cooperazione nel delitto colposo. Secondo quanto emerso in fase di indagini preliminari si ravviserebbe nel loro operato “il carente/erroneo approccio diagnostico e, soprattutto, terapeutico, quest’ultimo pure colposamente tardivo, nonché all’eziologia che tali colpose condotte hanno avuto nella determinazione dell’evento morte”. I quattro imputati sono difesi dagli avvocati Sergio Iacona, Sonia Costa e Gaetano Maria Lisi. Sempre il gip David Salvucci ha archiviato le posizioni di altri medici non ravvisando nei loro confronti alcun profilo di colpevolezza. Si tratta dei chirurghi Paolo Lo Curto e Pietro Termini, i radiologi Cristina Ferrara e Ignazio Indorato e l'infermiere Giovanni Chianetta. La morte di Mirko aveva suscitato una grande commozione in città. Era una ragazzo di 26 anni pieno di vita molto conosciuto e ben voluto da tutti. Amava il suo lavoro di pizzaiolo ed era molto apprezzato nella comunità nissena.