Sottoposta a trombolisi una paziente nissena colpita da ictus ha visto la scomparsa completa dei suoi sintomi nell’arco di 24 ore. Un esempio ben riuscito di ottima sanità che grazie alla collaborazione tra pronto soccorso e la Stroke Unit presente al reparto di neurologia dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, guidato da Michele Vecchio, eviterà anche la successiva riabilitazione.
Marianna Paternò, 61 anni, arrivata in pronto soccorso con problemi alla vista, stato confusionale e una mancata sensibilità al braccio, sta già bene ed è pronta per fare il suo rientro a casa. La paziente che ha risposto clinicamente in maniera perfetta al trattamento ha raccontato quanto accaduto una mattina di qualche giorno fa. “Mi trovavo a casa appena sveglia e dopo aver vomitato sono andata a rifare il letto. Ad un certo punto però ho cominciato a non vederci più, volevo parlare ma non riuscivo, e poi ho cominciato anche a non sentire il braccio”.
A contattare il 118 è stato il marito, e subito si è messa in moto la macchina dei soccorsi e lo stroke team. La donna, infatti, dopo essere stata sottoposta a tac e risonanza magnetica, ha iniziato la trombolisi per endovena, procedura sub intensiva che viene eseguita nella stroke unit, e già durante il trattamento ha cominciato a parlare e a rasserenarsi. In 24 ore si è poi ripresa completamente senza mostrare alcun segno dell’ictus che poco prima l’aveva colpita.
Il trattamento, così come previsto dal protocollo, è stato fatto entro 4 ore e mezza dall’insorgenza dei sintomi. Una nuova trombolisi ben riuscita, un sistema che ha funzionato ma che per Michele Vecchio, presidente regionale della Società Italiana di Neurologia, lo si deve anche, e soprattutto, così come negli altri casi, al grande spirito di abnegazione e sacrificio dei medici.
“Questo è un risultato che non arriva per caso- spiega Michele Vecchio, ripercorrendo l’istituzione della Stroke Unit del reparto di Neurologia del Sant’Elia- La storia della trombolisi comincia nel 2006 quando siamo stati scelti per uno studio pilota internazionale, il Sits Most. Nel 2012 siamo stati riconosciuti come centro stroke, all’epoca si chiamava ‘Stroke di II livello’. Abbiamo lavorato in tutti questi anni per raggiungere l’obiettivo del decreto assessoriale del 2010 in cui la Neurologia di Caltanissetta è stata riconosciuta centro Hub, con Spoke Agrigento e Enna, per un totale di una popolazione di 1 milioni di abitanti e questo nel decreto comporta l’attivazione di una neuroradiologia interventistica in cui saranno trattati i pazienti con trombectomia meccanica e trombolisi arteriosa”.
Vecchio aggiunge: “Lo Stroke Team di Caltanissetta garantisce h24 tutte le emergenze di questo ampio territorio. Dalla mitologia greca l’eroe è colui il quale combatte contro tutti e tutto con sproporzione di mezzi: in questo caso l’eroismo dei medici della neurologia è la più ampia dedizione al lavoro e alla causa. Eroi del nostro tempo. Il numero dei medici è molto ridotto, stiamo operando con 5 oltre il sottoscritto, per tutta l’unità operativa, gestendo le emergenze urgenze, effettuando circa 6 mila visite annuali al pronto soccorso e mantenendo operativo l’ambulatorio della Sclerosi Multipla con circa 1000 pazienti seguiti insieme a tutti gli altri ambulatori della specialità di neurologia: demenza, cefalee, parkinson, epilessia, malattie cerebrovascolari e malattie muscolari”.
“Solo dei medici eroici possono fare questo. Ho il privilegio di lavorarci, in modo particolare con la dottoressa Giovanna Randisi, responsabile della Stroke Unit, Clorinda Occhipinti, responsabile per la Sclerosi Multipla, la dottoressa Linda Iurato, la dottoressa Maria Giovanna Cantone, la dottoressa Debora Mazzù“.
Il primario sottolinea: “Il personale è in una condizione di disagio per i carichi di lavoro e questo potrebbe comportare problematiche legate al rischio clinico e quindi all’efficienza del sistema. Secondo il citato decreto del settembre 2019 una neurologia con stroke unit è un’unità subintensiva che deve garantire una guardia attiva h24 con una dotazione organica di 14 medici e 25 infermieri. Il sistema in cui operiamo spero dia le risposte dovute innanzitutto a i nostri cittadini, ai quali dobbiamo garantire risposte di salute adeguate, e agli operatori sanitari della Neurologia, che meritano le attenzioni dovute in quanto ciò che è garantito ora è messo in forte criticità operativa per sfinimento delle forze umane”.
“Il mio ragionamento è a 360 gradi e mi investe in primo luogo come responsabile della neurologia ma anche come cittadino che vive nel territorio tra Caltanissetta, Enna e Agrigento. Tali prestazioni non possono basarsi solo su atti eroici ma bensì su azioni che rendano il sistema moderno, efficiente e all’altezza delle continue sfide che il futuro ci porrà”.
“Tali difficoltà operative- conclude Michele Vecchio- sono evidenti in tutte le neurologie siciliane: tutti soffrono di carenze di personale e della mancanza di supporti operativi. La cornice della rete stroke elaborata dal tavolo tecnico, condivisa dall’assessore regionale Ruggero Razza, e tradotta in un decreto, deve essere applicata in tempi rapidi e veloci perché le malattie non aspettano. È finito il tempo che diciamo che dobbiamo fare le cose e poi non si realizzano”.