Pubblicato il: 21/04/2023 alle 07:04
(di Vincenzo Falci, Giornale di Sicilia) La gente, i parrini e i santi. Tre “entità” per esprimere attraverso gli scatti la tradizione popolare delle processioni nel Nisseno guardando attraverso quattro percorsi, altrettanti scenari e trentatré tappe, non a caso come gli anni di Gesù. Emozioni e sensazioni percepibili dagli scatti di Michele Pecoraro, fotografo della rivista diocesana «Aurora», ora in mostra al Liceo «Ruggero Settimo» di Caltanissetta. Suo lo spunto fotografico a cui si sono ispirati centinaia di studenti di tutta Italia per la settima edizione del concorso letterario nazionale «Sicilia, cornice di senso» a cura dello stesso liceo guidato dalla dirigente scolastica Irene Cinzia Maria Collerone.
«La scuola si fa promotrice delle offerte del territorio», ha sottolineato la stessa dirigente nell’aprire questa «due giorni» che culminerà poi con la premiazione dei vincitori del concorso letterario nazionale che, quest’anno, ha catalizzato l’attenzione della Sac, società che gestisce l'Aeroporto di Catania-Fontanarossa e di Comiso, per il primo premio studenti esterni, al fianco della famiglia Collerone, con i premi speciali in memoria di Filippo Collerone «perché la sua memoria – ha osservato la dirigente scolastica – continuasse sulle gambe dei ragazzi».
Nel primo step della “due giorni”, il tradizionale taglio del nastro ha aperto idealmente le porte all’area espositiva di Michele Pecoraro, «artista di grande sensibilità verso i giovani», ha evidenziato la dirigente Collerone, nel sottolineare, anche con un pizzico di compiacimento, come quella ospitata dal «Ruggero Settimo» sia la sua prima personale. E lo stesso Michele Pecoraro, vincendo una palpabile emozione, ha poi sottolineato come le sue foto in esposizione siano «il percorso di un intero anno, un viaggio temporale e spirituale, con tutte le principali processioni… celebrazioni liturgiche e popolari, ma quello a cui tengo di più – ha rimarcato – è il periodo della pandemia. Una sorta di “non tempo” che il regista Roberto Miceli, tra le pieghe della guida fotografica sulle istantanee di Pecoraro, ha rappresentato come «pagine bianche dello nostra storia… pagine in cui non è possibile scrivere nulla».
I colori, che caratterizzano i quattro percorsi fotografici, così come li ha intesi l’autore, sono il rosso «come il martirio, il sangue di Cristo… come il vino versato sull’altare», il viola «come il lutto e la Settimana santa», l’azzurro «come una preghiera innalzata al cielo nisseno durante feste e processioni» e il verde «come la speranza che si è accesa in un momento particolare della nostra storia…». E, guardando alla personale, «sottolinea e chiarisce – è l’analisi della dirigente Collerone – quale sia stata la fonte d’ispirazione dell’autore… attraverso i suoi scatti che vanno oltre le esteriori espressioni popolari della fede, il rapporto con il sacro e con il mistero di Dio , si rende intellegibile e profondo».