Pubblicato il: 11/09/2013 alle 08:10
Il miracolo in cui sperava, quel pomeriggio, non s'è avverato. Un parcheggio libero in centro storico. E allora l'opzione, drastica, era una soltanto. Imposta dalla lancette dell'orologio che scorrevano e dall'esigenza-urgenza di celebrare un matrimonio: piazzare l'auto sul posto riservato ai disabili. Quindi di corsa via verso la chiesa del Collegio, indossare la tunica, far pronunciare il fatidico sì ai novelli sposi, benedire le fedi, ritornare a prendere l'auto e trovare un foglio agganciato tra il parabrezza e il tergicristallo. In calce, una cifra: 74 euro. A cui vanno aggiunti meno due punti dalla patente per quella violazione al Codice della Strada. Nessun santo in paradiso ha potuto aiutare un sacerdote che l'altro pomeriggio è stato sanzionato dalla Polizia municipale per avere posteggiato dove non doveva: in uno stallo di via Re d'Italia dipinto di giallo. Uno spazio riservato alle persone affette da handicap motorio e che il prete è stato costretto ad occupare – così si è giustificato ai vigili urbani che avevano strappato la multa dal blocchetto – perché gira e rigira non era riuscito a trovare un posto dove sistemare la sua Ford Focus mentre incombevano i preparativi per celebrare a breve le nozze nella vicina chiesa di Sant'Agata.
Sì, essere inseguiti dalla fretta a volte gioca brutti scherzi. Capita a tutti, anche agli uomini di buona volontà. I vigili urbani sono stati giustamente inflessibili, accertando una palese violazione perché il prete non era dotato del pass che lo autorizzava a sistemare la propria vettura nel rettangolo giallastro. Bastava soltanto essere un po' più attenti, guardare meglio la segnaletica, ben sapendo che se un posto libero nel caotico centro storico rappresenta un'oasi nel deserto per l'automobilista qualunque, per i familiari che trasportano una persona disabile dal posto riservato a casa è una sorta di “paradiso terrestre”. Ci affidiamo a San Cristoforo, protettore degli automobilisti, affinché vigili dall'alto su tutti. Prelati compresi, amen.