Quattro pazienti nisseni con brucellosi sono stati ricoverati in due mesi a Caltanissetta. La prima ad arrivare all'ospedale Sant'Elia con il batterio della Brucella è stata una donna incinta di 26 anni, giunta in ospedale con febbre molto alta, fino a 40. Poiché la giovane era al termine della gravidanza, nel reparto di ginecologia, dove ancora non si era riuscita a stabilire la causa della febbre, è stato deciso di fare un parto cesareo d’urgenza, per far nascere il bambino, e poter ricoverare la mamma nel reparto di Malattie Infettive dove sottoporla a tutti gli accertamenti del caso. Ed è stato proprio nel reparto guidato dal primario Giovanni Mazzola che è stata diagnosticata la brucellosi. Diagnosi non facile perché mascherata dall'antibiotico somministrato in Ostetricia e Ginecologia ma visti i sintomi – febbre alta, dolori articolari, malessere generale e fegato e milza ingrossati – i medici sono andati in quella direzione. Nei giorni successivi è stato ricoverato anche il padre della ragazza e i medici non hanno avuto nessun dubbio: anche lui era affetto da brucellosi, cosa che è stata immediatamente confermata dalle analisi di laboratorio. Entrambi avevano consumato, circa 20 giorni, prima formaggio in una rivendita autorizzata. Fortunatamente entrambi, dopo la terapia specifica, sono stati dimessi senza alcuna complicazione. Inoltre la malattia non è stata trasmessa al bambino che sta bene. Pochi giorni dopo è stata ricoverata una coppia di giovani nisseni. Entrambi manifestavano febbre, malessere generale e astenia. L’uomo della coppia aveva anche un forte dolore alla colonna vertebrale causato da ascessi paravertebrali dovuti alla localizzazione della brucella nell’osso. Una complicazione della malattia che lo porterà a fare altri 3 mesi di terapia. I due avevano mangiato della ricotta evidentemente non proveniente da allevamenti controllati. Tutti e quattro i casi sono stati segnalati dal reparto di Malattie Infettive al dipartimento di Igiene dell’Asp di Caltanissetta che provvederà alla notifica al Ministero della Salute e attiverà i relativi controlli sugli allevamenti del territorio.