Dopo mesi di incontri e trattative in vista delle elezioni amministrative del 28 aprile è saltata l'alleanza tra il Movimento 5 Stelle e l'associazione "piùCittà" fondata dagli ex assessori della giunta Ruvolo, Marina Castiglione Piero Cavaleri. "Questioni tecniche – si legge nel comunicato stampa del Movimento 5 Stelle – legate ai tempi di realizzazione sia del dibattito che della votazione da parte degli iscritti, a livello nazionale, per l'apertura alla collaborazione con nuovi movimenti". Abbiamo chiesto a Marina Castiglione cosa pensa di quanto accaduto.
Marina Castiglione è notizia delle ultime ore: il Movimento 5 Stelle ha detto "no" ad una alleanza con "piùCittà" in questa prima fase. Come avete preso questa decisione?
Questa decisione nasce da un meccanismo molto verticistico che, evidentente, condiziona le scelte locali a Caltanissetta e altrove. Per quello che ci è stato comunicato, soltanto verso il 15 di aprile si avrà contezza della votazione su questi apparentamenti territoriali con altri movimenti civici. Dato che entro il 3 aprile bisogna presentare tutte quante le liste, è chiaro che non si può andare con un'alleanza che per loro non viene certificata da Roma. Quindi ci hanno fatto questa comunicazione. Noi l'abbiamo appresa con un certo sgomento e una certa delusione perché è da quasi un mese che lavoriamo con i gruppi in parallelo per l'armonizzazione dei programmi. Per noi è stata una bella esperienza, nel momento in cui ci si confronta, anche perché molti erano gli elementi in comune anche nella procedura di lavoro, però, in questo momento, noi ovviamente ne abbiamo avuto un danno mentre loro potranno continuare a correre in autonomia come hanno sempre fatto.
Nel comunicato stampa si faceva riferimento al fatto che si tratta di un problema legato al primo turno elettorale. Ma se vi dovessero poi richiamare per un eventuale ballottaggio immagino direte di no, o comunque che non vi sarà la stessa disponibilità da parte vostra.
Noi non abbiamo mai messo paletti con nessuno e né in questo momento proviamo acrimonia per quello che è successo. Rileviamo che da un anno e mezzo lavoriamo e trovarci in questo momento in una situazione in cui l'alleanza, che forse incautamente era stata proposta, viene meno, per noi è un problema. Per loro, ripeto, no, perché continueranno a correre da soli, ma questo non vuol dire che vi siano rancori. Ripeto non è dipeso da loro. Perché anche loro erano entusiasti per questa nuova formula perché non si erano mai confrontati con altre forze politiche. E quindi non possiamo nutrire rancore da questo punto di vista.
Lei aveva già detto che il suo movimento non può che accostarsi ad altri movimenti e non ai partiti politici tradizionali. Cosa è successo con il candidato sindaco Rocco Gumina? Aveva cominciato con voi e poi è andato via creando il movimento "Open Politiche Aperte".
Il gruppo fondativo di Open nasce da una costola di piùCittà. Cosa non condividevamo? Loro non sono mai venuti in assemblea a riferirci il perché stavano andando via. Però dato che abbiamo continuato ad avere rapporti con loro, perché speravamo di poter avere nel contesto elettorale un confronto, posso dire che loro partono da una posizione, che è spesso esplicitata dall'attuale candidato sindaco, di leadership. Per carità forse perché siamo più grandi, c'è una differenza generazionale sulla quale loro insistono moltissimo, siamo dell'avviso che la città non abbia bisogno di leader ma di un modo di lavorare diverso, che è di tipo aggregativo ed è senza paletti, senza primogeniture, ma un serbatoio dove possano entrare tanti sguardi e tante possibilità. Quindi noi da questo punto di vista siamo molto più "open" di loro.