Pubblicato il: 12/07/2014 alle 13:13
Esplode l'emergenza nel reparto che per antonomasia gestisce le emergenze, ossia il Pronto soccorso dell'ospedale “Sant'Elia” di Caltanissetta. La trincea di qualsiasi presidio ospedaliero, soprattutto per quello nisseno considerato il vasto bacino d'utenza che accoglie dall'hinterland nisseno e dalle confinanti province di Enna e Agrigento. I medici della divisione di Emergenza sono sul piede di guerra e denunciano una carenza d'organico che rischia di compromettere l'assistenza alle decine di pazienti che ogni giorno e a tutte le ore varcano l'ingresso del pronto soccorso.
Soffre il Pronto soccorso, insomma, che al momento vede nove medici in servizio a fronte di una dotazione prevista di 15 medici anche se la pianta prevede 24 unità. Molti medici hanno cambiato reparto in questi mesi, altri sono stati assegnati ad altri ospedali contribuendo così al carico di lavoro su chi è rimasto e non riesce a gestire con attenzione ed equilibrio i pazienti, soprattutto i più gravi. Parlano i numeri, con centinaia di persone che si presentano per essere curate e ottengono dai medici del Pronto soccorso la diagnosi completa prima di essere dirottati nei reparti del “Sant'Elia”.
“Per ciascun turno vengono mpiegati due medici, davvero troppo pochi – denunciano i camici verdi del Pronto soccorso – considerato che dobbiamo assicurare assistenza anche ai malati ricoverati nel reparto di Osservazione breve intensiva e quelli collocati in astanteria, sobbarcandoci le lamentele degli stessi degenti e dei familiari che ci accusano di trascurarli mentre non è così. Ovviamente noi siamo in prima linea e paghiamo le conseguenze di tutto, in primis quelle giudiziarie, e spesso rischiamo di essere aggrediti”.
I principali imputati di questo stato, secondo i medici, sono i vertici dell'Asp di Caltanissetta, accusati di menefreghismo. E a giudicare dallo “stato di salute” del Pronto soccorso, difficile dar loro torto. E' sui responsabili della struttura ospedaliera che è puntato l'indice accusatorio. “Nessuno di loro si è impegnato per risolvere il problema della carenza di organico che compromette la salute dei cittadini e l'efficienza del servizio sanitario”. La linea tenuta dai medici del Pronto soccorso è durissima. “Non ce la facciamo più a gestire questo reparto al collasso – è l'atto d'accusa sferrato al management aziendale – o si dota il pronto soccorso di medici altrimenti saremo pronti ad azioni eclatanti”. Non è certo uno scenario colorito quello che attende il neo manager dell'Asp, Ida Grossi, attesa a Caltanissetta per giorno 21. La questione è delicatissima e in ballo v'è la serenità dei medici che operano in questo reparto di frontiera e la qualità delle cure ai degenti.
Sul caos del Pronto soccorso di Caltanissetta ha preso posizione anche il sindacato degli infermieri Nursind. Il segretario regionale Osvaldo Barba ha affrontato la questione durante una riunione con il direttore sanitario Lorenzo Lupo, il direttore di presidio del Sant’Elia Raffaele Elia. Dall’incontro è emerso che è intenzione della direzione sopperire alla carenza di infermieri con l’accorpamento dei reparti, in modo da distribuire il personale in pronto soccorso. Ma l’accorpamento dei reparti vorrà dire anche posti letto in meno visto che, ad esempio, quelli della divisione di Pneumologia  saranno ridotti a sei.  E ripercussioni analoghe le subiranno anche Ematologia, Oncologia, Urologia, Chirurgia Vascolare e Neurochirurgia. “Da tempo immemore – ha sottolineato Osvaldo Barba – c’è carenza di personale sia medico che infermieristico e questa soluzione rappresenta solo un palliativo rispetto al vero problema. Questa per quel che ci riguarda è una soluzione tampone. Il Sant’Elia è in emergenza continua”.