Con la costituzione di parte civile dei nisseni Luana Scarlata e Lorenzo Pennino – assistiti dagli avvocati Massimo Nemola ed Ernesto Brivido – si è aperto in Tribunale il processo all’ottantenne nisseno Calogero Caruso, che deve rispondere di tentato omicidio, porto abusivo di una pistola, lesioni aggravate a Luana Scarlata ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni per la scena da Far West verificatasi al villaggio Santa Barbara lo scorso 31 dicembre. A difenderlo è l’avvocato Massimiliano Bellini.
Secondo quanto ricostruito finora, Caruso aveva affittato una sua abitazione a Luana Scarlata e Lorenzo Pennino; all’anziano era però saltata la mosca al naso perché i due conviventi non gli avevano versato i 350 euro del canone di affitto. L’ennesimo ritardo, visto come una presa in giro, aveva causato la sconsiderata reazione e l’uomo si era presentato nella casa di corso Italia, al villaggio Santa Barbara, con una pistola e aveva premuto il grilletto contro i due.
L’arma si era fortunatamente inceppata, ma Caruso aveva comunque colpito Luana Scarlata alla testa con il calcio della pistola . In quel momento era intervenuto Pennino, il quale si era riparato dietro una Fiat Uno bianca parcheggiata nei pressi ed era riuscito riesce a far perdere l’equilibrio all’aggressore, spintonandolo e facendolo cadere nel terreno che si trova di fronte alla casa. Caruso aveva poi cercato di nascondere l’arma. La scena era stata registrata dalle telecamere di sorveglianza dell’abitazione e il filmato era stato visionato dai militari dell’Arma che avevano arrestato Caruso. Questi era stato condotto in carcere e dopo alcune settimane dall’arresto gli erano stati concessi i domiciliari.
Il fascicolo è approdato direttamente in Tribunale, in quanto il pm Stefano Sallicano ha chiesto il rito immediato senza passare dal filtro dell’udienza preliminare; a settembre verranno ascoltati i primi testimoni citati dalla Procura. (Vincenzo Pane, La Sicilia)